Risale a ottobre dello scorso anno la notizia dei cani che, all’aeroporto di Helsinki, vengono impieagati per identificare i passeggeri che hannocontratto il Covid-19 (qui per saperne di più). In realtà ci sono molte altre malattie che i cani possono imparare a riconoscere grazie al loro naso, come la malaria e alcune forme tumorali; inoltre, da tempo sono in grado di identificare sostanze esplosive, droghe e perfino la valuta. Ma come fanno? Proviamo a capirlo!
Un “super naso”
I recettori olfattivi dei cani, così come quelli di altre specie, sono circa tre volte più funzionali rispetto a quelli degli umani e degli altri primati.
Quando un cane rileva un odore significativo, questo viene tradotto in un messaggio e trasportato nel cervello. Il messaggio arriva sia nella corteccia olfattiva, che è responsabile dell’identificazione, localizzazione e ricordo dell’odore, ma anche in altre regioni del cervello, dove genera una risposta emotiva. I cani, inoltre, possono rilevare molti segnali chimici a grandi distanze e possono fare associazioni mentali rapide e accurate su questi odori.
I cani possono essere addestrati a riconoscere più odori?
Sì, i cani possono essere addestrati a rilevare più obiettivi contemporaneamente. Negli aeroporti italiani, per esempio, uno stesso cane può essere addestrato a identificare sia droghe leggere che pesanti, oppure droghe e valuta. Per evitare confusione su ciò che un cane addestrato sta rilevando, una strategia è quella di insegnargli una risposta comportamentale diversa (per esempio sedersi a terra o grattare la superficie) per ogni odore target.
Quanti odori può identificare un cane?
Una ricerca dell’Università di Auburn ha dimostrato che i cani possono ricordare e rispondere a 72 odori durante un compito di memoria olfattiva. L’unica limitazione è il numero di comportamenti con cui un cane può rispondere ai diversi odori.
Ci sono altre specie con un olfatto così sviluppato?
Anche i mustelidi (come i furetti) e i roditori hanno molti più recettori olfattivi rispetto ai primati. Per esempio, i furetti, in passato, sono stati addestrati a rilevare l’influenza aviaria negli uccelli.
Perché non costruire una macchina che sostituisca il lavoro dei cani?
In questo momento non esistono dispositivi che siano sensibili tanto quanto gli animali con il senso dell’olfatto ben sviluppato (come i cani). Si calcola che l’olfatto di un cane sia almeno 1.000 volte più sensibile di qualsiasi dispositivo. Questo potrebbe spiegare perché è capitato che alcuni cani abbiano rilevato il cancro in campioni di tessuto che erano precedentemente stati classificati come non cancerosi.