Animali domestici e reddito di cittadinanza, presenti o assenti dal DDL? Siamo andati a controllare.
Riprendiamo un argomento sollevato ad ottobre dal presidente dell’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari). Il tema scottante è il redditto di cittadinanza aperto agli animali domestici. A distanza di qualche giorno dalla presentazione del DDL S.1148 abbiamo controllato.
Marco Melosi, Presidente dell’Amvi, in merito alla questione animali domestici e redditto di cittadinanza, aveva dichiarato che le spese veterinarie e alimentari per cani e gatti dovessero essere classificate in questa categoria.
Il presidente dell’Anmvi: “La cura del proprio animale è un dovere normativo”
Il presidente dell’Anmvi afferma: «La cura del proprio animale da compagnia è un dovere normativo di ogni proprietario, per cui non ci sono dubbi morali». Oltre la necessità di sostenere i diritti degli animali domestici come parte del nucleo familiare, Melosi esprime anche «la necessità, per i nuclei familiari che accederanno all’agevolazione del reddito di cittadinanza, della riduzione dal 22 al 10% dell’aliquota, se non all’esenzione sulle spese veterinarie».
Siamo andati a leggere il DDL presentato al Senato ma, della possibilità che i fondi siano spendibili anche per gli amici a quattrozampe, al momento non vi è traccia.
Aspettiamo quindi l’APP promessa dal governo a sostegno di una maggiore chiarezza sugli usi possibili del benefit. Bisogna capire se effettivamente i nostri amici di casa siano esclusi ancora una volta dal discorso famiglia. Nonostante la legge obblighi i proprietari a prendersene cura anche in termini di assistenza medica.