La vicenda ha scosso l’opinione pubblica a tal punto che si è deciso, per evitare che fatti del genere possano verificarsi di nuovo, di girare un film Angelo – Life of a street dog uscito a ottobre 2018 e realizzato da Andrea Dalfino con il patrocinio della Lega Nazionale per la Difesa del Cane.
Il cortometraggio è molto coinvolgente: nella prima parte la camera segue la vita di Angelo tra le vie di un piccolo paese; nella seconda parte la scena si apre con il cane appeso a un albero in balia dei suoi aguzzini. In realtà non si tratta di una scena violenta, ma al contrario, molto intensa. Il corto si conclude con Angelo che corre libero in un posto meraviglioso… il paradiso
Il film sulla storia del cane Angelo
Angelo era un cane randagio che viveva a Sangineto. Era, perché la povera anima innocente è stata prima torturata e poi uccisa da un gruppo di ragazzi, senza nessun motivo.
Nessun motivo, se non quello di voler sfogare la loro rabbia, voler combattere la noia di una vita passata in un piccolo paese in provincia di Cosenza. Così hanno spezzato la vita di un povero cane che non faceva male a nessuno. I ragazzi hanno prima torturato Angelo, non contenti lo hanno appeso a un albero e cosa ancora più sconcertante, hanno ripreso la scena con i loro telefoni e hanno postato il video su Facebook. La psicologia criminale direbbe che questi ragazzi, con le loro azioni, hanno dimostrato una pericolosità sociale elevata. Il processo, conclusosi da poco ha visto la condanna dei quattro a sedici mesi di reclusione, il massimo della pena prevista per il reato ascritto loro.