Un ragazzo in Tanzania ha deciso di creare un rifugio per cani nel giardino di casa, così ha salvato decine di vite
In Tanzania i cani non sono ben visti: alcuni li vedono come animali sporchi e poco igienici, altri, come esseri più o meno pericolosi, da cui tenersi ben alla larga. Non è così per Ismael Mungaya, un ragazzo di 21 anni, che sfidando l’autorità del padre e l’ideologia comune, ha deciso di prendere a cuore la causa di alcuni cani abbandonati, adottandoli in prima persona.
Tutto è iniziato quando Ismael ha incontrato Tina, una cagnetta abbandonata.
«Mi sono sentito molto triste per lei – ha raccontato – Ho portato a casa Tina e suoi cuccioli e ho costruito per loro una cuccia che li riparasse dalla pioggia e ho iniziato a dar loro da mangiare».
L’obiettivo: salvare più vite possibile e riabilitare i cani abbandonati
Da quel momento, è stato amore a prima vista: Ismael ha deciso che avrebbe fatto tutto ciò in suo potere per salvare quante più vite canine possibili, così, ha creato un rifugio proprio nel cortile di casa. Nonostante tutto e la cultura popolare che, normalmente, spinge gli uomini a cacciare i cani dalle proprie case, il ragazzo ha creato ripari di fortuna e cercato di nutrirli al meglio delle sue possibilità.
Per quanto Ismael si impegnasse però, l’impresa si è rivelata ardua. Così, ha deciso di chiedere aiuto al web, che si è mosso in suo soccorso. Fino ad oggi quindi, è riuscito ad aiutare più di trenta cani, ristabilendoli, nutrendoli e assicurandosi fossero seguiti anche dal punto di vista medico. Infine, è riuscito a fali adottare e ne ha adottati altri quattro in maniera stabile all’interno del rifugio.
Salvare i cani abbandonati in Tanzania
La strada, per il momento, si preannuncia tutta in salita, e la Tanzania è ancora lontana dall’essere un paese accogliente per cani, ma è grazie a persone come Ismael che nutriamo nuove speranze! Se volete contribuire alla sua causa e aiutarlo al mantenimento e alla riabilitazione di cani abbandonati, potete contribuire alla raccolti fondi su GoFundMe.