Si registrano migliaia di vittime ogni anno a causa delle polpette avvelenate. Una strage di cani e gatti causata da polpette avvelenate.

16 Gennaio 2019 di Redazione

Migliaia di vittime ogni anno a causa dai bocconi avvelenati

Si registrano migliaia di vittime ogni anno a causa dei bocconi avvelenati. Una strage di cani e gatti causata dall’uso del veleno che, in Italia, è una pratica illegale dal 1977, ma nonostante questo è ancora diffusa in molte zone, specie al centro sud. Non esistono dati completi su questa strage ma l’attività di prevenzione si é intensificata, purtroppo non abbastanza.

Negli Istituti zooprofilattici sperimentali sono stati creati specifici laboratori dove indagare sulle sostanze inserite nei bocconi. Per ora una delle poche ricerche disponibili é stata portata avanti dal Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria diretto da Rosario Fico in collaborazione con il parco nazionale Gran Sasso-Laga.

Tra il 2005 e il 2009 si sono stati registrati 4.588 casi e 2.188 bocconi. Escluse regioni come Abruzzo, Sardegna e Sicilia, luoghi in cui le uccisioni di animali per avvelenamento sono addirittura più frequenti. Le vittime del veleno sono nell’ordine i cani (2.370 casi) e i gatti (806) mentre tra i selvatici troviamo anche volpe e lupo. Questi dati provengono da un’attenta analisi svolta da Life Pluto.

Creati 6 nuclei cinofili antiveleno nei Carabinieri Forestali

A fronte di questa grave problematica, proprio negli ultimi anni sono stati creati ben 6 nuclei cinofili antiveleno nei Carabinieri Forestali. Ogni nucleo é composto da due cani addestrati ad annusare l’esca. Gianluca Felicetti presidente di Lav ha affermato: «L’ordinanza del ministero della Salute risale all’inizio del 2000 e non é stata mai tramutata in legge come noi chiediamo. L’avvelenamento in Italia é un reato punibile con 2 anni di reclusione però mancano norme di dissuasione ad esempio prevedere il divieto di allevamento e caccia nei territori dove siano state rinvenute carcasse. Purtroppo permane una mentalità antica».

Ma ciò che manca, ancora una volta e come parte fondamentale è l’assenza di una legge che condanni con adeguate pene questi atti di crudeltà pura e semplice.

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