Rottweiler: ottimi terapisti
I Rottweiler sono una razza ricca di caratteristiche come quella di essere degli ottimi, e insospettati, “terapisti”
Il luogo comune vuole che il Rottweiler sia una razza considerata aggressiva, dalle connotazioni negative, mentre grazie alla Fondazione Hollman di Cannero Riviera e, in particolare, a Maria Teresa Fioravanti, ora l’opinione potrebbe cambiare.
Maria Teresa Fioravanti, psicologa specializzata nel campo degli Interventi Assistiti dell’Animale presso la Fondazione Hollman di Cannero Riviera, dal 2000 si occupa di Pet therapy presso una struttura in cui negli ultimi anni ha proposto, con successo, di affidarsi ai Rottweiler come “terapisti” per i ragazzi.
“[…] Per anni ho utilizzato una Border Collie che veniva dal canile. Poi, ho preso una femmina di Rott e ho subito capito che sarebbe stata idonea a questa attività. Io e mio marito, Simone Checcherini, che da an- ni educa e prepara a livello sportivo Rottweiler, l’abbiamo testata in una serie di circostanze per non cadere nei rischi dell’improvvisazione che in questo ambito non sono ammissibili” racconta la dottoressa, che ha riscontrato da subito un’accoglienza positiva sia da parte dei genitori ma soprattuto dei ragazzi per cui un cane è un cane a prescindere dalla razza.
Al contrario dei preconcetti, i Rottweiler non solo sono adatti alla Pet therapy ma hanno un vantaggio rispetto ad altre razze, come spiega la dottoressa Fioravanti “Tra i Rott, tuttavia, c’è una maggiore frequenza di soggetti che hanno un atteggiamento altamente prosociale: del resto si tratta di cani che hanno bisogno di sentire il contatto con il proprietario, sono molto disponibili alle coccole, soprattutto le femmine. Sono calmi e abbaiano poco […]” Per questo tipo di utilizzo “sociale”, vanno comunque selezionati cani con un buon equilibrio, abituati a socializzare e vivere diverse situazioni perché lavorare in queste strutture con ragazzi “bisognosi” implica essere soggetti a molte variabili.
Grazie a un lavoro di gruppo nella Pet therapy ora potrebbe evolversi e cambiare questo preconcetto nei confronti dei Rottweiler e che invece è spesso ancora insito in chi adotta questa razza, come spiega la dottoressa Fioravanti “[…] Spesso, anche chi adotta un cane di questa razza ne ha un’idea sbagliata: pensano di avere preso un cane “antifurto”, utile solo per fare la guardia. Ma il Rott non è così: ha bisogno del contatto fisico, di condividere la vita con il suo proprietario, se lasciato a se stesso, invece, tira fuori il peggio.[…]”