Riforma legislativa sul farmaco veterinario: tutto quello che c'è da sapere sull'argomento se possiedi un cane.

30 Aprile 2024 di Letizia

Il Decreto legislativo 218/2023 che adegua la normativa nazionale sui medicinali veterinari alle disposizioni del regolamento UE è entrato in vigore giovedì 18 gennaio 2024. Sono molte le novità introdotte dal Decreto che aggiorna la legislazione nazionale sui farmaci veterinari e la adegua al regolamento europeo 2019/6. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, abroga il precedente Decreto legislativo 193/2016.

Il percorso verso l’approvazione finale del testo sui farmaci veterinari è stato lungo e ha visto diverse modifiche rispetto alla versione originale presentata nel marzo 2023. È frutto del lavoro del Ministero della Salute insieme agli stakeholder della categoria. Importanti sono stati i contributi apportati dalle diverse associazioni di categoria, tra cui Aisa, Anmvi, Fnovi e Federfarma.

In 46 articoli e 5 allegati, il nuovo testo adegua la normativa nazionale alle disposizioni comunitarie del regolamento 2019/6 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2018, relativi ai medicinali veterinari, abrogando la direttiva 2001/82/CE, ai sensi dell’articolo 17 della legge 4 agosto 2022, n. 127. Inoltre va a regolamentare le materie che l’UE ha lasciato alla giurisdizione dei vari Stati membri.

Cosa accade nel mondo veterinario in maniera semplice 

Dato che la Giurisprudenza vive di complessità è bene fare chiarezza su cosa cambia in Italia dopo aver recepito le direttive europee. Il primo grande passo in avanti che la normativa nuova ci ha permesso di compiere è fornire una possibilità al farmacista qualora sia possibile vendere un farmaco equivalente ad uso veterinario invece di un farmaco brandizzato.

Questo è fondamentale per tutti noi che possediamo un pet, dal momento che i farmaci veterinari sono al centro di un mercato molto redditizio e particolarmente costoso per le famiglie, da raggiungere cifre proibitive in certi casi. È bene dire che un generico antibiotico derivato della penicillina può costare circa 3 o 4 euro, mentre l’equivalente brandizzato ad uso animale può superare anche i 50 euro.

Riforma farmaco veterinario
Riforma farmaco veterinario – Amicidicasa.it

Ora tutti noi siamo disposti a tutto pur di vedere il nostro compagno di vita guarire, ma il mistero sui costi delle sue cure è più evidente che mai e, purtroppo, chi non ha il nostro cuore grande e il portafogli vuoto si è trovato costretto a rinunciare alle terapie. Un fattore che è finito in discussione sia al Parlamento europeo che nel nostro è il fatto che i principi attivi spesso sono identici sia per le cure veterinarie che per quelle umane e persino gli eccipienti. A questo punto il problema costo si fa ancora più pressante, perché i prezzi di un generico ad uso umano sono quasi sempre irrisori.

Alcuni farmaci per curare i disturbi dell’ansia da separazione nei cani contenenti clomipramina possono costare più di 25 euro per 5mg di principio a compressa, mentre il generico da 10mg a compressa per uso umano costa 3 euro. Molti dicono che dividere le compresse non è facile, le medicine per uomini sono difficili da somministrare a un cagnolino di 10 kg.

Tutte queste sono argomentazioni validissime, perché molti di noi possono davvero avere difficoltà a suddividere una compressa, non tutti hanno le stesse capacità e competenze. Tuttavia, con aiuto del veterinario e del farmacista, questo è possibile, fermo restando che la legge lo prevede solo nei casi in cui ci sia urgenza e necessità impellente.

Ricordiamoci quindi che è possibile questa sostituzione solamente se anche gli eccipienti siano identici, perché non vogliamo rischiare la salute del nostro amico. Un’altra novità significativa è anche la possibilità di vendita da parte del veterinario del farmaco frazionato direttamente dalle sue scorte, elemento che potrebbe essere esteso anche alle farmacie.

Questo è un grande giro di vite per la salute degli animali, perché in questo modo siamo in grado di offrire cure immediate ai nostri amici, con un costo proporzionato. Il sistema di vendita frazionato è il sistema in vigore negli USA, in cui sono venduti solo i farmaci di cui veramente si ha bisogno per evitare sprechi. Ad esempio, se ci servono 5 compresse di antidolorifico, sulla nostra ricetta made in America avremo solo 5 compresse.

Effettivamente, questo mood permette di evitare sprechi, dato che molto spesso compriamo confezioni da 40 compresse per poi gettarle, perché scadute. Una cosa molto bella da fare in questi casi è donare ai veterinari che si occupano dei centri di sostegno di animali sfortunati, come canili e/o gattili o rifugi per specie particolari, i farmaci per uso veterinario che non usiamo. Questo gesto semplice potrebbe aiutare moltissimi animali in pericolo ed evitare lo spreco dei farmaci.

Un’altra novità prevista dal decreto è la possibilità di acquistare presidi medici non soggetti a prescrizione presso i pet store. Anche questa parte della legge è stata pensata per aiutare sia noi che i nostri amici pelosi, perché nei grossi store è più facile reperire prodotti non soggetti a prescrizione e soprattutto possiamo risparmiare, perché la grande distribuzione offre sempre una prezzistica vantaggiosa.

Dopo anni molto difficili e travagliati, finalmente anche l’Italia entra nel mondo veterinario europeo, con queste novità fondamentali per la salute dei nostri amici.

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