L’estate sta per arrivare e con essa è possibile imbattersi in qualcuno che subisce passivamente la crudeltà umana, ossia un cane abbandonato. Prima di allarmarci ricordiamoci che non sono sempre animali abbandonati, potrebbero essere smarriti o di quartiere.
Non tutte le regioni italiane hanno la stessa disciplina sul randagismo ed è possibile che un cagnolino trovato per strada sia una sorta di mascotte che vive nel raggio di un intero isolato con molti amici umani ed è una cosa tollerata. Se vogliamo essere d’aiuto, è essenziale capire se un cane è smarrito o abbandonato.
Osserviamo il comportamento del cane ritrovato
Se Fido è disorientato, confuso e con la coda tra le gambe e sembra non saper prendere una direzione precisa, è probabile che si tratti di un animale smarrito o abbandonato. Qualora il cane sembri tranquillo, come se conoscesse il luogo in cui si trova, è piuttosto certo che si tratti di un cane residente liberamente nel territorio, curato, probabilmente, da volontari o residenti della zona.
Ovviamente questa è una valutazione approssimativa e di primo impatto. Non ignoriamo segni più importanti e prendiamoci del tempo per osservare bene il cane. Anche l’assenza del collare non implica necessariamente che quel determinato animale non abbia un proprietario. Il più delle volte girato l’angolo lungo la strada si può scorgere una persona, a cui quel cane appartiene, perché Fido ha deciso di farsi un’improvvisa corsa fuori dal controllo del suo padrone.
I segni che qualificano lo stato di abbandono e cosa possiamo fare nell’immediato
Solitamente, un cane abbandonato è molto denutrito, con le costole esposte ed è terribilmente emaciato. Potremo vedere il suo pelo ispido, molto sporco, maleodorante per la trascuratezza e potrebbe presentare chiazze prive di pelo a causa dei parassiti.
Questi aspetti fisici, collegati a quelli emotivi elencati prima, ci fanno pensare immediatamente ad un cane che purtroppo vive in strada. In questo caso è necessario il nostro intervento e dobbiamo assolutamente tentare di avvicinarlo. Dobbiamo essere cauti per la nostra sicurezza, dato che non sappiamo cosa abbia passato e anche per la sua, per non farlo scappare.
Dobbiamo accucciarci, mai sovrastare un cane, avvicinandoci lentamente, evitando movimenti bruschi e chiamandolo a voce bassa. Cerchiamo di fargli capire che non vogliamo fargli del male, offrendogli cibo e acqua, porgendo il palmo della mano in maniera tranquilla e lateralmente, lasciamo che sia lui a venire da noi.
Se capiamo di essere tesi o in ansia, meglio restare a distanza. Il nostro amore per i cani è lodevole ugualmente anche se abbiamo paura in quella situazione. Fido potrebbe percepire il nostro stato di tensione e in più siamo degli sconosciuti. Questi fattori non sono la combo ideale per un aiuto, perché non si può mai prevedere la reazione di un cane abbandonato, teso o spaventato.
Se l’animale appare amichevole e tranquillo, possiamo avvicinarci con circospezione, approcciandolo da un lato. Poiché un cane che si muove libero rappresenta un pericolo non solo per sé stesso, ma anche per le altre persone in strada, se fosse possibile dovrebbe essere messo in sicurezza. Se la fortuna ci assiste e ci dimostriamo tranquilli il cane ci seguirà, quindi potremo toglierlo dalla strada, verificare che non abbia collare e controllare che davvero non sia scappato da una casa, nonostante le sue pessime condizioni.
Cosa fare se capiamo che il cane ha bisogno di aiuto e non ha padrone
Qualora dopo aver messo in sicurezza Fido e cercato di verificare che non ci sia qualcuno nelle vicinanze che lo stia cercando, per legge dobbiamo avvisare le autorità competenti sul luogo del ritrovamento. Possiamo chiamare la polizia municipale, basta fare una ricerca su www.comuni-italiani.it, che ha l’obbligo per legge di intervenire, secondo il regolamento di Polizia Veterinaria n. 320.
La legge vincola all’intervento anche i Servizi Veterinari delle ASL (www.ministerosalute.it), così come tutte le altre forze dell’ordine. Per un intervento più repentino contattiamo il 112, che dirotterà la chiamata a chi è più idoneo a gestire la situazione, coinvolgendo anche vigili del fuoco o i carabinieri.
Di norma, l’autorità verifica se è possibile rintracciare il proprietario: in caso contrario, l’animale viene portato al più vicino canile municipale dove deve restare obbligatoriamente per 10 giorni. Trascorso tale periodo, se nel frattempo nessuno lo ha reclamato, potrà essere adottato.
Si può chiamare il veterinario
Un’altra opzione è quella di portare il cane al più vicino studio veterinario. Particolarmente utile se il cane abbandonato è in cattive condizioni di salute, ferito o se non si è riusciti a contattare le autorità locali e si teme per l’incolumità dell’animale.
Il medico può verificare se il cane ha il microchip, nel qual caso l’identificazione del proprietario è particolarmente rapida. In alcuni Paesi europei, in alternativa al microchip, i cani possono avere un tatuaggio sulle orecchie o nella parte interna delle cosce, anch’esso con funzione identificativa.
Segnalare ufficialmente l’avvenuto ritrovamento di un cane è qualcosa che va fatto in ogni caso, quindi, anche se andiamo dal medico, bisogna comunque chiamare l’autorità.
Possiamo portare a casa con noi un cane che si è perso?
Sebbene il nostro cuore sia pieno d’amore, non è mai consigliabile portare a casa un cane sconosciuto. In primis, non conosciamo l’amico a quattro zampe e non sappiamo come potrebbe reagire in un ambiente del tutto estraneo.
È possibile che sia affetto da malattie contagiose, che potrebbero essere pericolose per noi e gli altri animali domestici. I responsabili di Fido sono le autorità, se desideriamo occuparcene fino a quando non si trova il proprietario, possiamo farlo solo previo consenso formalizzato da parte del medico e dei carabinieri.
La legge italiana stabilisce che il proprietario abbia al massimo 20 giorni per reclamare ufficialmente il proprio animale, qualora sappia dove si trovi: trascorso tale periodo, i diritti del proprietario decadono. Quindi, sarebbe meglio aspettare che il cane sia stato curato adeguatamente e che il proprietario non si sia fatto vedere, prima di portare a vivere con noi il nostro piccolo vagabondo.