Come comportarsi con un cane goloso? Impariamo a prevenire pericolose gastroenteriti alimentari
Come è noto i cani sono animali golosi e a volte perfino voraci, quindi sempre ben disposti ad assaggiare tutto ciò che un po’ troppo alla leggera molti proprietari sono abituati a offrirgli. Simili atteggiamenti sono sicuramente legati agli atavici istinti di conservazione dei nostri amici pelosi, quando potersi nutrire era un evento da prendere al volo. Ma nella nostra società moderna questa predisposizione all’ingordigia dei cani può portare a vere e proprie forme di indigestione oppure di irritazione intestinale dovuta all’ingestione di alimenti a loro poco adatti.
I sintomi delle gastroenteriti alimentari
I tre sintomi più eclatanti delle gastroenteriti alimentari sono il rigurgito, il vomito e la diarrea. Di per sé non sono sintomi sempre sufficienti a parlare di gastroenterite, perché il cane per propria natura è portato a eliminare ciò che gli provoca irritazione gastrica attraverso il rigurgito e il vomito, oppure con la diarrea se il disturbo arriva alle basse vie alimentari. Questa eliminazione spesso porta alla risoluzione del problema che l’ha generata, quindi non necessita di interventi da parte nostra. Diversamente, se a questi sintomi si associano abbattimento del sensorio, dolori addominali (il cane cammina con il dorso curvo e l’addome retratto e teso) mancanza di appetito e sete intensa spesso seguita dal rigurgito dell’acqua possiamo essere di fronte a una vera e propria gastroenterite.
Effetti delle gastroenteriti sul cane
Le gastroenteriti alimentari sono pericolose per l’eccessiva perdita di liquidi nell’animale, dovuta al prolungarsi della diarrea e del vomito. Il cane istintivamente cerca di contrastare la disidratazione che ne consegue bevendo più spesso, ma a causa dell’irritazione del canale alimentare, la espelle poco dopo averla ingerita. Si innesta così un circolo vizioso che può condurre a ingenti perdite idrico-saline e che è bene interrompere quanto prima.
Cause delle gastroenteriti alimentari
I disturbi gastroenterici nel cane possono essere ricondotti a errori qualitativi e quantitativi nella sua alimentazione. Dobbiamo tenere presente che l’apparato digerente dei cani è decisamente più delicato di quello degli esseri umani e che cibi che noi consumiamo più o meno senza danni, nei cani possono diventare quasi dei veleni. I cani non devo mangiare sughi, condimenti, dolci, cioccolato, fritti, formaggi grassi o fermentati, salumi, insaccati, uva, cipolle, cibi salati e in generale avanzi della tavola. Anche piccole dosi, i classici assaggini, nei cani predisposti possono determinare l’insorgenza di patologie gastroenteriche.
L’ingestione di un’eccessiva quantità di cibo può provocare una dilatazione dello stomaco e in certe razze, evolvere nella torsione dello stomaco, di cui abbiamo parlato qui.
Come affrontare le gastroenteriti alimentari
La prima regola da seguire in caso di gastroenterite alimentare acuta è quella di lasciare l’animale a digiuno per 24 ore e di eliminare la ciotola dell’acqua per mezza giornata. Se nelle 12 ore in cui il cane non ha accesso all’acqua il vomito cessa completamente, possiamo offrire piccole quantità di acqua al nostro malato a quattro zampe: poca e spesso. Passate le 24 ore di digiuno è raccomandabile somministrare piccoli e frequenti pasti, badando che non siano pesanti, con un buon apporto di proteine, pochi grassi e carboidrati e niente fibre (almeno per qualche giorno). L’integrazione con vitamine del complesso B e di probiotici specifici per cani possono aiutare a ricostituire la flora intestinale e l’attività digestiva. Acidi grassi della serie degli Omega3 e Omega 6 servono a combattere gli stati infiammatori.
Prima di somministrare qualsiasi farmaco al nostro amico peloso rivolgiamoci a un veterinario, che dopo aver ascoltato una nostra relazione sull’andamento della patologia, con una descrizione accurata dell’aspetto delle feci e del vomito e della frequenza con cui vengono emessi, oltre alla descrizione delle abitudini alimentari del cane, elaborerà una diagnosi e procederà a prescrivere le cure del caso, generalmente basate su antiemetici per via parenterale e un’eventuale reidratazione per via sottocutanea o venosa. Per la diarrea, disinfettanti intestinali, rassodanti delle feci e fermenti lattici, sono i farmaci più utilizzati.