La lingua dei gatti sembra avere la consistenza della carta vetrata, questo è dovuto alla forma singolare delle loro papille.

26 Febbraio 2021 di Chiara Pedrocchi

I gatti praticano il grooming per vari motivi: oltre che a togliere i nodi, riescono a rimuovere i parassiti e relative uova. Allo stesso tempo, leccandosi possono redistribuire gli oli prodotti dalla pelle. Proprio per questo motivo è sempre meglio lavare i gatti solo quando è davvero necessario e con prodotti specifici per la loro pelle. Inoltre, in natura, pulirsi li aiuta a nascondere il loro odore dai predatori: è quindi una questione di vita o di morte. Ma come riescono a rendere il grooming così efficiente? Grazie alla loro lingua!

Quest’ultima è ricoperta dalle papille, fatte di cheratina, proprio come le nostre unghie. Tuttavia, la lingua dei gatti sembra avere la consistenza della carta vetrata, perché la forma delle loro papille è veramente singolare. Come spiega Alex Noel, ricercatore della Giorgia Tech, uno dei più importanti centri di ricerca tecnologica negli Stati Uniti:

“Le singole papille hanno la forma di un artiglio di gatto in miniatura, con un’estremità molto affilata. Sono in grado di penetrare qualsiasi tipo di groviglio o nodo e staccarlo.”

Noel ha raccontato a PBS che un giorno il suo gatto, Murphy, si è impigliato in una coperta mentre praticava le sue operazioni di toelettatura. Mentre cercava di aiutarlo, si è reso conto dei piccoli “artigli” della lingua incastrati nella coperta. È rimasto così affascinato dalla scoperta che ha deciso di riprodurre un modello di lingua di gatto in 3D per studiarla al meglio. Passando la lingua artificiale su un tessuto di pelliccia si è accorto che, mentre per pulire una spazzola per capelli tradizionale è necessario strappare i peli tra le setole, in questo caso bastava scorrere il dito nella stessa direzione dei piccoli “artigli” da cui è costituita.

Questa scoperta potrebbe rivelarsi davvero utile per creare nuove spazzole in grado di pulire meglio e più delicatamente i nostri gatti e chissà… magari potremmo usufruirne anche noi umani!

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