Gli studi di Leonardo da Vinci sui gatti sono curiosi e affascinanti, ma nascondono anche dei misteri ancora da interpretare.

26 Novembre 2022 di Redazione

In questo articolo ti invitiamo a scoprire tutte le curiosità sui gatti di Leonardo da Vinci, tra disegni, rebus e misteri.

Il genio di Leonardo anche per i gatti

Leonardo da Vinci, uno dei più grandi geni di tutti i tempi, animo eclettico e assetato di conoscenza, non poteva certo rimanere indifferente al fascino di un animale enigmatico come il gatto. A esso dedicò infatti attenti studi anatomici, osservandolo per ore, abbozzando su un foglio, come era uso fare per tutto ciò che lo interessava enormemente, ogni dettaglio di quel corpo favoloso che egli stesso non esitò a definire “capolavoro della Natura”.

leonardo da vinci studio sui gatti

Fortunatamente questo tesoro si è conservato giungendo fino a noi, esposto al Castello di Windsor. Si tratta di una pagina di taccuino con una serie di schizzi che riproducono gatti in molte posizioni diverse. Ventun piccoli capolavori tutti da guardare, poiché ci svelano un Leonardo profondo conoscitore e ammiratore dell’animo felino: non basta osservare un gatto per poterlo disegnare in questo modo!

Vi sono gatti che lottano, che giocano, che si puliscono il mantello e che tendono agguati. Ce n’è perfino uno, irresistibile, che gonfia il pelo in atteggiamento minaccioso: una modernità del tratto che si avvicina prepotentemente a certi fumetti moderni.

I gatti di Leonardo, tra rebus e misteri

Databile intorno al 1490, il foglio in questione non ci mostra solo gatti ma contiene un segreto, ossia dei rebus. Nell’angolo in basso a destra del foglio, accanto al timbro della Royal Library, il professor Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci, ha identificato il disegno sintetico di un animale: “A un’attenta osservazione risulta essere nientemeno che un gatto alato’’.

Subito sotto si legge la scritta ‘’pia(n) gatta vola’’ vergata da Leonardo con la sua inconfondibile grafia al contrario da leggersi allo specchio. Questo rebus era stato interpretato dal noto studioso di Leonardo Augusto Marinoni con il significato di ‘’pianga a tavola’’. Ma per Vezzosi sono fondamentali le parole ‘’gatta vola’’, poiché – spiega – ‘’rafforzano e chiariscono inequivocabilmente l’identificazione dell’animale in una gatta con le ali’’.

Altri gatti

Ci sono poi altri gatti leonardeschi da scovare nelle biblioteche di mezza Europa, come alcuni curiosi schizzi che mettono a confronto la mano dell’uomo, l’ala dell’uccello e le unghie di un gatto, quasi che Leonardo volesse ravvisarvi delle similitudini evolutive. Al British Museum di Londra si conserva poi uno studio attribuibile a Leonardo (ma da molti contestato) per una “Madonna del gatto” (1478-81) che ritrae la Vergine con in braccio il piccolo Gesù che a sua volta stringe a sé un grosso micione.

Una curiosità: presso la Pinacoteca di Brera è conservata una “Madonna con bambino” attribuita a un allievo di Leonardo che, recentemente sottoposta a un esame ai Raggi X, ha svelato sotto la pittura una correzione che mostra come l’agnellino stretto tra le braccia da Gesù fosse originariamente un gatto simile a quello disegnato dallo stesso Leonardo sul cartone conservato a Londra.

Un altro gatto leonardesco è quello appena abbozzato in pochi, seppur magnifici, tratti sul foglio conservato presso il Museo degli Uffizi noto come “Bambino con gatto”, risalente al 1478 circa. Si tratta di un semplice bozzetto con tre schizzi diversi ritraenti un bambino che gioca con un gatto: è commovente vedere come in pochi tratti Leonardo sia riuscito a trasmettere la tenerezza del bimbo che stringe forte a sé l’indispettito micione.

bambino con gatto

A Milano vivono i “gatti di Leonardo”

Leonardo visse molti anni a Milano e frequentava con assiduità il Castello Sforzesco. Oggi, nei fossati del castello è ospitata una colonia felina e, poiché pare sia in quel luogo da sempre, in molti li considerano i “Gatti di Leonardo” perché sicuramente il genio si sarà soffermato più di una volta e conoscendo il suo amore per gli animali non avrà esitato a sfamarli e accudirli.

gatti castello sforzesco

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