Se un gatto si lecca compulsivamente, probabilmente c'è qualcosa che non va. Scopriamo quali sono i segnali che indicano un disagio.

9 Febbraio 2021 di Chiara Pedrocchi

I gatti sono animali molto puliti: possono arrivare a trascorrere fino al 30% della loro giornata a lavarsi. Tuttavia, se un gatto si lecca in modo ossessivo, probabilmente c’è qualcosa che non va.

I segnali più comuni di questo problema sono la perdita di peli e l’irritazione della cute. Le aree più colpite sono l’addome, le gambe, i fianchi e il torace, poiché sono le più facili da raggiungere per il micio.

Oltre a un’eccessiva toelettatura possono comparire altri segnali tipici di una condizione di stress, come nascondersi, rifiutarsi di mangiare, nervosismo o cattivo uso della lettiera.

Quali sono i motivi di questo comportamento?

Cause fisiche

Un gatto si lecca troppo spesso se prova dolore o prurito. La causa più comune è sicuramente la presenza di pulci o altri parassiti. Ma anche altre condizioni possono causare questo comportamento compulsivo. Fra queste troviamo:

  • problemi neurologici;
  • intolleranze alimentari;
  • reazioni allergiche a polvere, polline o muffe;
  • presenza di tossine ambientali (come spray per ambienti o prodotti chimici usati per la pulizia).

Cause psicologiche

Il gatto potrebbe soffrire anche di alopecia psicogena, un disturbo compulsivo solitamente causato da stress o ansia. I gatti trovano l’atto di leccarsi estremamente confortante, perché vengono rilasciate sostanze dette “endorfine”, ovvero neurotrasmettitori in grado di dare all’animale una sensazione di benessere e calma. Se c’è una situazione che li fa sentire stressati, alcuni di loro possono sviluppare atteggiamenti compulsivi per scaricare lo stress.

Cosa fare se il gatto si lecca così tanto?

La prima cosa da fare è consultare un veterinario. Piaghe e irritazioni cutanee possono essere gestite efficacemente con creme per la pelle o antinfiammatori. Verranno eseguiti una serie di test diagnostici per determinare la causa.

Se la causa è legata al cibo, il veterinario proporrà una nuova dieta. Altre allergie possono essere difficili da identificare, ma ci sono molti trattamenti efficaci che ridurranno l’irritazione della pelle (e di conseguenza risolveranno il problema).

Se al gatto viene diagnosticata un’alopecia psicogena correlata all’ansia, sarà importante identificare (ed eliminare) i cambiamenti ambientali o sociali che potrebbero contribuire allo stress del gatto.

La giornata del gatto deve essere il più regolare possibile. È importante farlo mangiare sempre alla stessa ora e sistemare lettiere e ciotole negli stessi luoghi. Anche l’arricchimento ambientale è importante: forniamogli superfici su cui potersi affilare le unghie e una cuccia dove andare a nascondersi se dovesse sentirsi troppo ansioso. Non puniamolo per i suoi comportamenti compulsivi, perché non sortirà alcun effetto e potrebbe peggiorare il problema. Con attenzioni, affetto e una routine quotidiana precisa la maggior parte dei gatti sconfiggerà l’alopecia psicogena. Se la situazione non dovesse migliorare, invece, sarà il veterinario a proporre una terapia alternativa.

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