Per alimentare correttamente un gatto, in primo luogo è importante rispettare le sue esigenze fisiologiche e psicologiche.

9 Ottobre 2018 di Redazione

A proposito di pappa: le regole di base

Per alimentare correttamente un gatto, in primo luogo è importante rispettare le sue esigenze fisiologiche e psicologiche.
Alla base della loro alimentazione ci sono due principi:

  1. La frequenza. I piccoli felini mangiano in modo “occasionale”: ciò significa che preferiscono assumere il cibo a piccole dosi, più volte al giorno.
    È stato calcolato che un micio in libertà cattura nell’arco delle ventiquattro ore sette-nove piccole prede, che di norma consuma per intero. Per questo motivo, anche nell’ambito della convivenza domestica, è meglio che le ciotole dell’acqua e della pappa siano costantemente a sua disposizione
  2. Le abitudini e i gusti consolidati. Nel corso della loro evoluzione, poi, i gatti hanno imparato a “fidarsi” di determinati cibi, cui in genere sono rimasti fedeli. Non a caso, oggi si raccomanda di apportare qualunque cambiamento alla dieta in maniera graduale e progressiva, anche per un motivo di tipo fisiologico-digestivo. Nel suo rapporto con il cibo, il nostro gatto mostra spesso un atteggiamento che può essere interpretato come un vero e proprio appetito “capriccioso”: il consumo alimentare può variare di giorno in giorno, senza che ciò costituisca necessariamente un segnale di malessere o di cattiva salute.

A proposito di pappa: la dieta perfetta

Partiamo dal punto focale: il gatto è un carnivoro stretto (il suo benessere, dunque, dipende dall’assunzione regolare di alimenti di origine animale). Ma la carne e il pesce da soli non sono sufficienti a coprire le sue necessità nutrizionali. Non solo, una una ciotola troppo ricca di proteine animali comporta alterazioni nel rapporto calcio-fosforo e nell’apporto di vitamina A, rischiando inoltre di obbligare alcuni organi interni, nella fattispecie il fegato e i reni, a un lavoro eccessivo.

  1. Carne e pesce mai crudi. Il pesce e la carne non vanno mai offerti crudi al fine di evitare la trasmissione di agenti patogeni. Nel pesce crudo, tra l’altro, sono presenti anti-vitamine dannose per l’organismo animale. Lo stesso discorso vale per l’albume, motivo per cui l’uovo va sempre preparato cotto o alla coque. I fabbisogni proteici sono stati calcolati in circa il 30-35 per cento per gli adulti e in circa il 35-40 per cento per i gattini.
  2. La temperatura. La temperatura del cibo riveste un ruolo non trascurabile: il micio, infatti, preferisce gli alimenti tiepidi rispetto a quelli freddi. Ciò è anche e soprattutto vero nella stagione estiva, durante la quale noi umani siamo magari maggiormente incentivati ad assaggiare alimenti freschi
  3. La consistenza. Il gatto è un predatore, dotato di una dentatura adatta ad afferrare, mordere e lacerare la carne. La sensazione data dall’alimento assunto e masticato, dunque, non è di importanza inferiore rispetto al suo odore e al suo sapore.

A proposito di pappa: l’importanza della taurina

La taurina è un aminoacido solforato, il cui nome deriva dal termine latino taurus.
Questa sostanza, di cui l’organismo felino ha scarse capacità di sintesi, si trova libera nei tessuti animali (non è dunque inclusa nelle macro-proteine) ma la cottura eccessiva la rende non più biodisponibile. La sua carenza, dovuta a diete casalinghe a base di carne e pesce eccessivamente cotti o a mangimi non adeguatamente integrati, nel tempo provoca problemi soprattutto a carico dell’occhio e malattie cardiache: la retina e il miocardio (cioè la parte muscolare del cuore) contengono elevate concentrazioni di taurina libera, a motivo della loro capacità di concentrarla a livelli superiori rispetto a quelli del sangue.

A proposito di pappa: i gusti son gusti!

Studi in campo nutrizionale felino hanno messo in luce come i nostri amici sono indifferenti agli zuccheri ma assolutamente golosi di grassi. Sembra, infatti, per quanto riguarda gli zuccheri che le loro papille gustative siano meno specializzate alla percezione del sapore dolce, per lo meno rispetto a quelle di altre specie. Ciò non significa che alcuni soggetti non apprezzino i dolci, ma la loro digestione è assai laboriosa. Diverso, invece, il discorso sui grassi: questi elementi, infatti, apportano l’energia necessaria al funzionamento dell’organismo e rendono la razione più appetitosa. L’aggiunta di un pochino di panna o di burro alla pappa, non a caso, predispone i piccoli felini a mangiare molto più volentieri. Allo stesso modo, per invogliarli a svuotare la ciotola, può essere utile aggiungere al cibo soluzioni di aminoacidi o di brodo caldo di carne.

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