La peritonite felina è una delle principali malattie nemiche dei gatti. È una patologia molto grave, provocata da un agente patogeno della famiglia dei coronavirus e può colpire un micio di qualsiasi razza o età. L’incidenza della malattia sembra maggiore nei soggetti più giovani e più esposti alla vita all’aria aperta. D’altronde, l’infezione si trasmette tramite secrezioni corporee come la saliva, da gatto a gatto.
Ma quali sono i sintomi e le cure della peritonite nel gatto? Continua a leggere l’articolo per scoprirlo.
Sintomi della peritonite nel gatto
La prima fase della malattia è quella dell’infezione virale e passa spesso inosservata. Il coronavirus si insinua in modo subdolo, diffondendosi nell’organismo senza lasciare particolari tracce. In questa fase i sintomi sono assenti o blandi e generici: qualche linea di febbre, sonnolenza, mancanza di appetito. La malattia vera e propria si manifesta nel tempo, sfociando in una seconda fase che può essere secca o umida.
Comunque, diagnosticare l’infezione è molto difficile per via dei sintomi generici che non fanno pensare esclusivamente alla peritonite. Il modo migliore per individuare con certezza la patologia è quello di incrociare i risultati di esami differenti. La sintomatologia va confermata con un’ecografia e una radiografia alle quali segue un esame citologico, l’analisi microscopica delle cellule del liquido presente nella cavità addominale o pleurica.
Nessuna cura pre e post infezione
Per contrastare alla fonte il coronavirus non esiste ancora un vaccino specifico riconosciuto. Allo stesso modo, nessuna cura post-infezione è conosciuta. La peritonite infettiva felina non si può curare purtroppo e può darsi che non lasci al micio nemmeno troppo tempo per vivere.
L’avanzamento della malattia porta con sé una serie di problematiche specifiche che è doveroso “curare”, anche se nella sola ottica di una terapia del dolore. La prevenzione è fondamentale, a partire dalla consapevolezza e dalla conoscenza della malattia. Per questo il nostro gatto deve essere sottoposto regolarmente ai trattamenti antiparassitari e deve evitare il contatto con altri animali semi-liberi.
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