Un esercito silenzioso quello degli impollinatori tra bombi, farfalle, api selvatiche, vespe, falene, sirfidi: un mondo colorato che sta progressivamente scomparendo. Negli ultimi 30 anni, infatti, abbiamo perso in Europa oltre il 70% della biomassa di insetti volatori. E il 40% di api selvatiche, farfalle, sirfidi e coleotteri, rischiano l’estinzione a livello globale.
Le principali minacce sono dovute alle attività umane che modificano e inquinano il loro habitat, in particolare per l’uso sconsiderato di pesticidi, il consumo di suolo, l’impoverimento dei paesaggi agricoli, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e la diffusione di parassiti e malattie veicolate dall’introduzione di nuove specie aliene invasive. Il danno è enorme, visto che due terzi della frutta e della verdura che consumiamo quotidianamente dipendono dall’impollinazione, ma l’impatto riguarda anche la nostra salute. L’uso dei pesticidi nell’agricoltura intensiva immette sostanze tossiche: secondo l’OMS ogni anno 26 milioni di persone vengono avvelenate da pesticidi.
Il WWF ricorda che un pilastro cruciale della nuova strategia europea 2030 per la biodiversità si concentra proprio sul ripristino della natura in porzioni significative del territorio europeo e, accanto all’allarme per la perdita degli impollinatori il WWF, lancia la campagna ReNature. Questo progetto propone di rigenerare la biodiversità degli impollinatori mettendo in campo azioni diffuse nelle Oasi WWF: qui gli impollinatori troveranno nettare e rifugi. Ecco una mappa delle principali:
Allo stesso tempo il progetto mira a sviluppare percorsi a favore della tutela della biodiversità negli agro-ecosistemi, anche in ambito agricolo grazie ad importanti collaborazioni con aziende agroalimentari. In particolare, il progetto “La Carta del Mulino” nato dalla collaborazione del WWF con Mulino Bianco, mira a rendere la filiera della coltivazione del grano tenero più sostenibile, restituendo spazio alla natura nelle aziende agricole, favorendo la naturale fertilità del suolo e riducendo l’uso dei prodotti chimici.
Inoltre, ognuno di noi può contribuire a salvare gli insetti impollinatori, regalando una cartolina solidale e aiutando il WWF. Clicca qui per scoprire come fare!