Cani e metropoli: la vita nelle grandi città non è sempre facile
Siamo talmente abituati a vederli, in giro sui marciapiedi, sui mezzi pubblici, sdraiati ai piedi del loro padrone al tavolino di un bar, nei cestini delle biciclette, che ormai non ci facciamo più caso. I cani, oggi, fanno parte del “panorama” cittadino. Ma è davvero un matrimonio felice quello tra cane e grande città?
L’educatrice cinofila Cinzia Stefanini, in occasione dell’incontro aperto con la cittadinanza milanese, ha provato a sensibilizzare i presenti su un tema ancora un po’ sottovalutato, quello appunto delle criticità di gestione di un quattrozampe in città. Che la metropoli non fosse l’habitat ideale per i nostri amici, né a volte quello consigliabile, forse lo sapevamo tutti. Tuttavia, questa conoscenza a volte non basta. In ogni caso, bisognerebbe sempre avere maggiore rispetto per l’esperienza a cui sottoponiamo il cane quando lo portiamo in città o quando decidiamo di accoglierlo in casa nostra, se già in città ci viviamo.
Vita in città: scegliere un cane adatto al proprio stile di vita
Rumori e odori nella maggior parte dei casi possono scatenare reazioni di disagio, piccole o grandi che siano. Il naso del cane è uno strumento dalle potenzialità superlative, che difficilmente riusciamo a immaginare e concepire: gas di scarico, deiezioni di altri cani, odori di cibo provenienti da ogni dove… Dovremmo provare a metterci più spesso nei panni del cane: un esercizio di stile per scoprire come il compito che chiediamo giornalmente ai nostri compagni di vita a quattro zampe sia tutt’altro che facile e scontato.
Altro argomento cruciale quando si parla di animali in città è la scelta del cane adatto al proprio stile di vita. Con particolare riferimento alle criticità che possono esserci nell’adozione di un cane dal canile. Tutti siamo sensibili ad appelli strappalacrime, ne siamo quasi bombardati, soprattutto tramite i Social, attraverso i quali vengono veicolate quotidianamente richieste di adozione o di aiuto per cani di qualsiasi taglia e tipologia, di razza e non. Ma non bisognerebbe cedere alla tentazione di farsi “crocerossini”, di credere di dover salvare a tutti i costi un animale, di sentirsi in colpa a voler effettuare una scelta più ponderata rivolgendosi magari a un allevamento per l’acquisto di un cucciolo. Soprattutto nel caso di un primo cane che arriva in casa e soprattutto se questa casa è in città, è fondamentale partire con il piede giusto per impostare una vita equilibrata, rispettosa e soddisfacente per entrambe le parti in causa, uomo e animale.
Il “fai-da-te” non sempre premia e il rischio di mettersi in casa un cane più prossimo a… un lupo, nel senso di selvatico, inadatto alla vita cittadina, bisognoso di un’autonomia e indipendenza che non saremo mai in grado di dargli, è concreto.