Caccia alla volpe e le uccisioni degli animali selvatici. Una pratica crudele
In queste ore, sul sito web e sulla pagina facebook di Enpa, la petizione a Camera e Senato promossa dall’associazione animalista per chiedere lo stop della caccia alle volpi e per vietare le uccisioni degli animali selvatici nelle loro tane.
Enpa ha spiegato: «La nostra iniziativa, che lanceremo a inizio maggio, è finalizzata a vietare ogni forma di caccia che preveda l’uccisione degli animali nella loro tana o che li costringa ad uscirne per essere poi uccisi dai cacciatori e dai loro fucili».
Necessario un intervento legislativo
Sulla crudeltà della “caccia” in tana, il caso più conosciuto è quello della volpe: cacciatori con mute di cani vengono autorizzati a stanare e a uccidere “mamme volpi”, sbranate nel tentativo di difendere i cuccioli.
Neanche per i piccoli c’è scampo, perché finiscono per essere dilaniati dai cani o lasciati morire di fame. Si tratta dunque di una pratica barbara e crudele, ai limiti del sadismo, che il mondo venatorio, supportato da alcuni politici, sostiene finalizzata al controllo numerico delle popolazioni. Ma il vero motivo per cui si uccidono le volpi è che a volte si nutrono di animali allevati e rilasciati sul territorio per poter essere agevolmente cacciati, come – ad esempio i fagiani.
Il divieto della caccia in tana deve essere esteso a tutte le specie. Ecco perché è improcrastinabile un intervento legislativo che vieti senza se e senza ma tali pratiche. Basta uccisioni di mamme e di cuccioli, basta crudeltà, basta sadismo. Chiediamo a tutti di firmare e sostenere la petizione: si può firmare cliccando su questo link.