La Cooperativa Onlus "Nuove Risposte" e la direzione del Carcere di Velletri hanno creato una bella iniziativa "Guardarsi dentro, per Imparare a Vedere Fuori", che coinvolge il personale, gli agenti penitenziari, i detenuti e una decina di volontari animalisti con i loro animali.

22 Maggio 2018 di Redazione

Al carcere di Velletri parte l’esperimento “Cani Qui…Dentro?”

La Cooperativa Onlus “Nuove Risposte” e la direzione del Carcere di Velletri hanno creato una bella iniziativa “Guardarsi dentro, per Imparare a Vedere Fuori”, che coinvolge il personale, gli agenti penitenziari, i detenuti e una decina di volontari animalisti con i loro animali.

Il progetto “Cani Qui… Dentro?” è stato presentato nell’aula conferenze del penitenziario, alla presenza del presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma Maria Antonia Vertaldi e della direttrice del carcere Donata Iannatuono. Presenti in sala molti volontari della Cooperativa con i loro cani, i veterinari della Asl Roma 6, la referente organizzativa del progetto Sabrina Falcone, il comandante della Polizia Penitenziaria di Velletri Virgilio Indini, la sua vice Alessia Assante.

Il programma prevede incontri tra i cani e i detenuti, come già avviene in altre parti del mondo, in alcune zone della struttura; durante gli incontri – prova che si sono tenuti nei mesi scorsi, grande è stata la partecipazione dei detenuti che hanno dichiarato di avere avuto molto giovamento da questa Pet Therapy: “Il carcere, oltre un luogo dove espiare le proprie condanne dovrebbe essere anche un luogo di recupero, di assistenza psicologica e di continua comunicazione con i detenuti. Questa interessante iniziativa rientra proprio in questi progetti di educazione, socializzazione e comunicazione che stiamo tenendo in collaborazione con le numerose associazioni di volontariato con cui collaboriamo e che ci danno una bella mano in questo senso. Per questo ringrazio tutti i volontari che si prodigano per queste nobili cause. Colgo l’occasione per ringraziare anche la direzione del carcere, tutto il personale di Polizia Penitenziaria, il personale medico, sanitario, per il grande lavoro che svolgono quotidianamente in un ambiente non facile come quello carcerario“.  Con queste parole il presidente del Tribunale di Sorveglianza Maria Antonia Vertaldi ha spiegato l’utilità di una tale iniziativa.

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