Le prime immagini mostrano il giovane orso bruno marsicano, soprannominato M20, mentre passeggia felice sulla neve abruzzese.

9 Dicembre 2021 di Redazione

L’orso Juan Carrito ha lasciato Roccaraso, in provincia dell’Aquila, per tornare nei boschi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. I tecnici dell’oasi protetta, in collaborazione con i Carabinieri Forestali, hanno trasferito il plantigrado dopo averlo narcotizzato con un’esca. L’animale è stato caricato poi su un elicottero, con destinazione la Marsica, dove è già stato avvistato passeggiare sulla neve. Proprio qui, secondo gli esperti, quest’orso bruno marsicano, soprannominato M20, potrebbe riscoprire la sua indole selvatica dopo avere sviluppato un’estrema confidenza nei confronti dell’uomo.

Eppure, già si bisbiglia che Juan Carrito ritroverà la strada per Roccaraso. «Prima o poi il figlio di Amarena tornerà», scommettono in paese. Proprio nel borgo abruzzese, solo qualche giorno fa, l’orsetto aveva commesso un peccato di gola: dopo avere sfondato la vetrina di una pasticceria, il mammifero aveva divorato decine di biscotti secchi. Lungo la via di fuga, M20 era riuscito a “rubare” perfino un paio di frutti dai giardini delle villette.

In questi mesi, il plantigrado, di appena due anni, è diventato una star dei social, anzi, un vero e proprio influencer: uno degli ultimi scatti lo ritrae in posa mentre beve da una fontanella. Di certo, il suo non è un addio bensì un arrivederci: Juan Carrito è, infatti, costantemente monitorato attraverso un radiocollare GPS.

Come raccontano dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise:

«In altri contesti nazionali e internazionali un orso come Juan Carrito sarebbe stato con tutta probabilità messo in cattività. Lo diciamo in virtù del fatto che in questi mesi sono stati interpellati diversi esperti e tutti hanno compreso la delicatezza della situazione. Nel dover agire per provare tutte le possibili soluzioni per lasciare libero M20, una delle azioni da mettere in campo su cui tutti gli esperti si sono trovati d'accordo è proprio la prova della traslocazione, dapprima nel Parco e poi, se non dovesse funzionare, eventualmente in territori più lontani. Abbiamo l'obbligo di attuare tutte le soluzioni possibili per garantire a Juan Carrito, un orso bruno marsicano, una vita libera».
Credits: Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

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