Si chiama Vets for Ukraine la piattaforma web per aiutare medici veterinari e animali in fuga dalla guerra in Ucraina. Il sito, che è gestito dalla Federazione dei Veterinari d’Europa (FVE), raccoglie le informazioni dei singoli Paesi comunitari dopo la sospensione del Regolamento Europeo 576/2013 sull’ingresso dei profughi a quattro (o a due) zampe in Europa. Proprio per questo Vets for Ukraine coordina gli aiuti dei medici veterinari europei verso i colleghi ucraini, le loro famiglie e i loro cuccioli.
Come funziona la piattaforma?
Quando la Commissione europea ha concesso una deroga al Regolamento Europeo 576/2013, gli Stati membri hanno adottato, a loro volta, regole differenti. Ed ecco perché la FVE ha creato Vets for Ukraine, così da raccogliere in un’unica piattaforma contatti utili ai medici veterinari scampati ai bombardamenti russi. Oltre a un elenco di famiglie pronte ad accogliere i professionisti, l’hub digitale elenca i rischi per cani, gatti, uccelli e piccoli roditori privi di vaccinazioni obbligatorie. Tra queste, c’è la rabbia, malattia ancora presente in Ucraina. Proprio per questo l’Associazione Nazionale Veterinari Italiani (ANMVI), in collaborazione con le Autorità Nazionali, garantisce la vaccinazione antirabbica gratuita agli animali domestici provenienti dall’Ucraina.
Una seconda opportunità
La guerra tra Russia e Ucraina ha rallentato la ripresa economica post-Coronavirus. Una sezione di Vets for Ukraine è dedicata, dunque, al riconoscimento della laurea in Medicina Veterinaria, ottenuta nelle Università ucraine, in Paesi europei o in Canada. In questo caso, i professionisti ucraini in viaggio verso l’America possono ottenere l’abilitazione alla professione dopo avere superato gli esami richiesti dalla Commissione esaminatrice nazionale. Chi sceglie di non sostenere i test può offrire i propri servizi in altre mansioni.