L'Ariete Nano è la razza più comunemente adottata. Conosciamolo meglio e scopriamo insieme come allevarlo, cure e consigli.

8 Dicembre 2018 di Redazione

7L’Ariete nano è la razza più comunemente adottata. Conosciamolo meglio e scopriamo insieme come allevarlo, cure e consigli.

Conosciamolo meglio

L’ariete può essere definito un “piccolo, grande coniglio”: piccolo, perché in allevamento la selezione è orientata verso taglie sempre più ridotte, grande perché i suoi progenitori erano conigli enormi.
Ciò che distingue subito l’ariete dagli altri coniglietti sono indubbiamente le incredibili orecchie penzoloni. Insieme al muso, “forte” e bombato, fanno sì che la sua testa ricordi molto quella dell’omonimo ovino.
La posizione tutta particolare delle orecchie ha una spiegazione precisa: la muscolatura del padiglione auricolare si atrofizza con la crescita e non riesce più a sorreggerle, anche perché sono molto più lunghe e “pesanti” di quelle del classico coniglietto nano. Attenzione, però: le orecchie “cadono” solo dopo il terzo mese di vita, se la cosa si verifica troppo precocemente può essere sintomo di malattia o di una malformazione.

Scheda

Nome scientifico: Oryctolagus cuniculus
Nome comune: coniglio ariete
Origine: Europa
Ordine: Roditori
Carattere: socievole
Cibo: fieno e verdura
Vita media: 10 anni

I colori sono tanti: bianco (occhi scuri), albino (bianco con occhi rossi), lepre (grigio-verde), beige, nero, fulvo, grigio, pezzato o bicolore (bianco e uno degli altri colori principali).

Le linee di sangue

Attualmente esistono quattro linee di sangue pure di coniglietto ariete, spesso incrociate tra loro. In realtà, quindi, in commercio si trovano nella maggioranza dei casi esemplari ibridi, mentre quelli puri sono più pregiati e costosi.

  1. La varietà “nana” è la più comune: selezionata in Olanda, pesa intorno ai due chili.
  2. La francese (“nanissima”) pesa poco più di un chilo ma in commercio i soggetti puri sono rarissimi e dal prezzo proibitivo.
  3. La varietà inglese è quella con il muso più bello e le orecchie più tipiche, ma anche la più… ingombrante: raggiunge i tre o quattro chili.
  4. La varietà americana è la più pregiata ed è caratterizzata da un soffice pelame, più lungo rispetto alle altre, e da un comportamento particolarmente docile e tranquillo.

Come allevarlo

Di indole tranquillo e “pacioccone”, l’Ariete nano deve il suo carattere ai suoi giganteschi antenati che, ingrassati per produrre più carne possibile, si muovevano poco e… mangiavano molto.
Ecco alcuni consigli:

  • Abituare fin da piccolo il nostro arietino a scorrazzare fuori dalla gabbia (sempre sotto controllo, però!), facendolo muovere il più possibile.
  • La gabbia va scelta tra le più grandi, considerata la “stazza”: minimo 80 per 40 centimetri di base, meglio se più spaziosa.
  • Disporre un recinto componibile specifico per coniglietti da posizionare facilmente sull’erba, che potremo montare in giardino o portare con noi durante le scampagnate.

Alimentazione

L’ariete nano è un po’ più delicato ed esigente rispetto al coniglio nano comune e la sua dieta richiede particolare attenzione: scegliamo quindi le migliori miscele di cereali miste ai pellet bilanciati per coniglietti da integrare con frutta fresca e verdura ben lavate, asciugate e somministrate a temperatura ambiente (ottime la mela, la carota, la cicoria, il finocchio e il radicchio).
Del buon fieno fresco non dovrà mai mancare, insieme alla classica “mattonella” per mantenere sempre ben consumati i denti e fornire al contempo preziose vitamine e sali minerali indispensabili per lo sviluppo.

Cure e consigli

Elenchiamo alcune informazioni necessari e utili:

  • La gabbia deve essere ampia, munita di tutti gli accessori del caso, evitando i modelli con la base grigliata che spesso sono tra le maggiori cause di ferite alle zampette.
  • l’Ariete nano ama molto la compagnia, per cui sarà importante ritagliarsi del tempo da trascorrere insieme a lui dato che troppe ore di solitudine lo renderebbero nervoso, triste e a volte aggressivo.
  • Prima di tentare un contatto diretto lasciamo trascorrere qualche giorno, affinché possa acquisire maggiore fiducia in noi.
  • Assicuriamogli brevi passeggiate fuori dalla gabbia, facendo attenzione a quel che teniamo in stanza, poiché probabilmente tenterà di rosicchiare tutto ciò che incontrerà sul proprio cammino, e soprattutto stiamo attenti ai predatori (cani e gatti) e agli spaventi: il cuoricino dei coniglietti è molto sensibile ai rumori forti e ai movimenti bruschi.
  • Carote, si ma senza esagerare perché contengono molti zuccheri: diamogliene una ogni tanto.

Curiosità

L’Ariete nano non esiste in natura, essendo una razza creata dall’uomo attraverso una selezione in allevamento. Tutti i coniglietti nani e i conigli domestici in genere, comunque, discendono dal coniglio selvatico, diffuso in tutta Europa.

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