Cosa c’è dietro il lavoro inestimabile di un cane guida per non vedenti? C’è tanto addestramento ovviamente, ma da solo non basterebbe: scopriamo insieme come nascono i nuovi “occhi”, e molto di più, per chi non vede...

15 Marzo 2018 di Redazione

Cosa c’è dietro il lavoro inestimabile di un cane guida per non vedenti?

Chi ha la fortuna di vedere il mondo con i propri occhi non può nemmeno immaginare quanto conti la presenza attenta e scrupolosa di un cane guida. A queste creature generose, intelligenti, piene di amore e orgogliose del proprio compito, spetta vegliare sulla sicurezza di chi non vede, spesso restituendo loro molta della vita perduta insieme alla vista. Sono i cani guida, infatti, a permettere ai non vedenti di uscire di casa, di prendere i mezzi pubblici, di orientarsi nel caos del traffico e tra le innumerevoli barriere architettoniche, di viaggiare, di vivere in sostanza. Siamo andati a visitare la “culla” storica di queste creature, la Scuola per Cani Guida dei Lions a Limbiate, alle porte di Milano. E abbiamo scoperto un’eccellenza vera, un luogo a suo modo magico. Lì, infatti, si allevano e si addestrano veri angeli con quattro zampe.

I cani guida dei Lions: sessant’anni di esperienza e di passione

Quella di Limbiate è la più antica e la più grande tra le scuole per cani guida italiane e si colloca ai vertici anche in ambito europeo. Nei suoi sessant’anni di attività circa, la Scuola Cani Guida dei Lions ha affidato, gratuitamente, oltre 2.100 cani addestrati a persone non vedenti. Nel corso del 2017, così come l’anno precedente, sono stati 50 i soggetti entrati in servizio e le previsioni per il 2018 indicano un numero analogo. La sede della Scuola è all’interno di una vasta area recintata (22mila metri quadri), ricca di verde ma anche di tanto altro. Siamo andati a visitarla e ci ha fatto da guida Mauro Veronese (Direttore tecnico della Scuola), che qui opera da anni con un entusiasmo palpabile e coinvolgente. La nostra visita inizia dalla reception, una vasta sala molto accogliente, accanto alla quale si trova il canile dove risiedono i soggetti in preparazione e in valutazione. Una struttura molto grande, al coperto, costituita da box singoli, ampi, ciascuno con climatizzazione, abbeveratoio automatico, area di sgambamento esterna e sistema di asciugatura a infrarossi in caso di pioggia. La pulizia è semplicemente impeccabile. «Qui sono alloggiati i cani in addestramento e quelli in valutazione. Ciascuno di loro (Veronese li chiama per nome e li conosce tutti, ndr) è soggetto ad approfondite visite mediche: non devono avere alcuna limitazione fisica, quindi esenti da displasie, oculopatie eccetera. Esami del sangue certificano anche che il cane sia in salute a livello  generale, perché dobbiamo affidare ai non vedenti solo soggetti perfettamente sani, per ovvi motivi. Ogni cane ha un programma di attività quotidiane, sia di addestramento sia di svago e sfogo, ed è seguito da un addestratore qualificato», ci dice Veronese.

Le razze più  rappresentate sono i Retriever, soprattutto Labrador, Golden e anche Flat Coated, ma notiamo pure un Barbone grande mole e alcuni Pastori Tedeschi. «Il Barbone è una novità unica a livello europeo. Lo abbiamo scelto perché il suo pelo non induce allergia: ci sono non vedenti o loro famigliari allergici al pelo del cane», chiarisce Veronese. «I Pastori Tedeschi sono solo femmine, per questioni di taglia minore e anche di docilità maggiore rispetto ai maschi», spiega la nostra guida. Nel canile l’aria non ha odore: «Ricambio  automatico e costante», spiega Veronese.

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