L'albinismo nel cane non si riconosce solo dal manto bianco. Proprio per questo il pet ha bisogno di qualche attenzione in più.

12 Aprile 2022 di Redazione

Anche il cane può essere affetto da albinismo. A diagnosticare questa alterazione genetica è la FNOVI dopo avere predisposto test clinici specifici. Una corretta diagnosi è fondamentale per garantire a Fido un’esistenza serena, soprattutto perché un quattro zampe albino ha esigenze particolari. Fino a oggi, la scienza non ha trovato una cura definitiva per questa malattia ereditaria, ma un cucciolo albino riesce a vivere come ogni altro pet.

Che cosa è l’albinismo nel cane?

L’albinismo è un difetto del metabolismo della melanina solito determinare depigmentazione parziale o totale di pelle, mucose labiali, tartufo, iride e mantello. Un cane albino tende ad avere oltretutto una colorazione chiara degli occhi: dall’azzurro al grigio, fino al verde. La differenza con un cucciolo sano dal manto bianco è palese. Già, perché in questo caso Fido ha soltanto il pelo candido, mentre tartufo, rime palpebrali, rime labiali e occhi sono scuri. L’albinismo nel cane causa poi problemi di sordità, cecità e sterilità. Ed ecco perché l’amico umano di un cucciolo albino deve impedirgli di riprodursi, così da non trasmettere l’alterazione ereditaria alle future generazioni.

Come comportarsi con un cane albino?

Un cane albino corre, dorme, gioca e mangia come un qualsiasi altro cucciolo. Proprio per questo alcuni quattro zampe sono allegri e socievoli, mentre altri sono più schivi e timidi. Insomma, non c’è differenza! Di certo, il proprietario di un cane affetto da albinismo deve seguire i consigli del medico veterinario. Sì, perché un pet con questa alterazione genetica deve evitare i luoghi troppo luminosi o lunghe esposizioni al sole, così da tutelare al meglio vista e pelle. Un educatore cinofilo può essere utile poi in caso di un quattro zampe timoroso a causa delle sue difficoltà visive.

albinismo nei cani

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