Secondo quanto riportato da BBC News, è molto probabile che i gatti siano diventati animali domestici circa 6.000 anni fa, quando l’uomo è diventato sedentario e, da cacciatore e raccoglitore, si è trasformato in coltivatore. I gatti, probabilmente, servivano a tenere i topi lontani dal raccolto. Ma quando sono stati addomesticati i cani? Sono davvero i nostri amici più antichi?
Rispondere a queste domande non è facile. Innanzitutto per quanto riguarda i cani non si conosce neppure il luogo in cui l’addomesticamento potrebbe essere avvenuto, mentre per i gatti si è trattato del Medio Oriente, culla delle società agricole. Afferma Pontus Skoglund, co-autore di uno studio studio sull’addomesticamento dei cani nell’antichità e capogruppo del laboratorio di genomica antica del Crick Institute di Londra:
Per i cani, potrebbe essere accaduto ovunque. Nella fredda Siberia, nel caldo Medio Oriente o nel Sudest asiatico. Sono tutte possibilità plausibili.
Se ad oggi ancora non possiamo dire con certezza in quale luogo del mondo il cane è stato addomesticato per la prima volta, le ricerche condotte dal professor Pontus Skoglund ci permettono di scoprire quando ciò è accaduto. Pare che l’addomesticamento dei cani sia avvenuto circa 11.000 anni fa, alla fine dell’ultima era glaciale. Questo risultato conferma l’ipotesi che il cane non sia solo il migliore amico dell’uomo, ma anche il più antico!
Ma come ha fatto l’uomo ad addomesticare il cane? La risposta più probabile che i cani si siano evoluti da lupi selvatici che si erano avvicinati ai campi e ai villaggi umani alla ricerca di cibo. Una volta addomesticati, sono diventati dei partner inestimabili per l’uomo, sia nella caccia sia nel fare la guardia.
La ricerca condotta da Pontus Skoglund e dal suo team internazionale, inoltre, rivela una novità inaspettata: i ricercatori hanno analizzato l’intero genoma di 27 antichi resti di cani associati a diverse culture archeologiche e hanno scoperto che tutte le razze canine attuali derivino da un’unica popolazione di lupi estinti.
Probabilmente durante l’età del Bronzo un unico lignaggio di cani si è diffuso ampiamente, sostituendo le altre popolazioni presenti sul continente. Anders Bergström, coautore della ricerca, ha spiegato così il fenomeno:
Se guardiamo indietro di più di quattro o cinquemila anni fa, possiamo vedere che l’Europa era un posto molto diverso per quanto riguarda i cani. Anche se i cani europei che vediamo oggi si presentano in una così straordinaria varietà di forme, geneticamente derivano solo da un sottoinsieme molto ristretto della diversità che esisteva un tempo.