Blocchiamo l’azione di un cane
Riuscire a bloccare l’azione di un cane è utile non solo per impedirgli di combinare qualche guaio, ma anche per affermare la nostra autorità in modo da educarlo a non recare disturbo alle persone che incontriamo mentre siamo a spasso con lui. Per quanto il nostro amore per i compagni pelosi con cui viviamo a volte ci porti a non volerli dominare troppo, dobbiamo tenere presente che un suo comportamento espansivo può risultare fastidioso per le persone con cui veniamo in contatto. Un cane che salta addosso a chi gli passa vicino, oppure che abbaia a chi va in bicicletta o fa jogging nel parco, non risulta sicuramente simpatico e in casi particolari può procurare al proprio padrone dei grattacapi, anche legali. Per questo motivo è essenziale imparare a bloccare le azioni, che riteniamo sbagliate, del nostro amico peloso.
L’immoralità del cane
Il concetto di moralità di ciò che facciamo è un retaggio della cultura in cui siamo cresciuti e ci permette di vivere in armonia con i nostri simili. Per gli animali non esistono i concetti di “giusto” e “sbagliato”, ma piuttosto tutto viene ricondotto alla differenza tra “piacevole” e “spiacevole”. A un cane, un comportamento accettato dal suo proprietario sarà fonte di piacere derivato sia dalle gratificazioni di una bella coccola, sia da quelle di un gustoso premio. Al contrario, se l’azione che ha compiuto o che ha intenzione di compiere, è considerata inaccettabile, il non ricevere gratificazioni di sorta dal proprio compagno umano sarà vissuto come esperienza spiacevole e quindi da evitare. Questo è il concetto su cui si basano tutte le tecniche di addestramento degli animali ed è così che, dopo un certo periodo riusciremo a bloccare l’azione di un cane quando lo riterremo opportuno.
Un solo comando per bloccare l’azione di un cane
L’utilizzo di un comando specifico è fondamentale per riuscire a insegnare un determinato comportamento al nostro cane. Se da una parte usiamo il vocabolo “bravo” per lodarlo quando ha un comportamento desiderato, dall’altra dovremo usarne uno particolare per bloccarne uno indesiderato. Il comando “Lascia” è quello più efficace secondo molti addestratori, ma possiamo sostituirlo con “Stop” oppure “Non farlo”, l’importante è che tale vocabolo venga utilizzato solo e sempre per impartire lo specifico comando atto a bloccare l’azione di un cane. Una volta scelto il comando, in questo caso “Lascia”, dobbiamo condizionarne la reazione di Fido. La cosa migliore è iniziare gradualmente ad associare il termine a una nostra richiesta di attenzione. Per fare ciò è utile la tecnica definita “lascia nell’aria” che consiste nel pronunciare il comando quando il cane, tenuto al guinzaglio, non volge la propria attenzione a noi. Se dopo aver dato il comando Fido si girerà verso di noi, dovremo premiarlo con un “Bravo” a cui seguirà il rilascio di un bocconcino premio. Se il cane non si gira possiamo provare a indietreggiare di qualche passo, pronunciando ancora il comando e solo quando rivolgerà a noi la sua attenzione premiarlo nel suddetto modo. Questo esercizio deve essere ripetuto almeno quattro volte al giorno, fino a quando Fido sarà in grado di associare pienamente il comando al premio.
Iniziamo a lavorare
Una volta che Fido avrà appreso che al comando “Lascia” deve rivolgersi verso di noi possiamo passare al punto successivo: interrompere ciò che sta facendo. Gli esercizi che dovremo fare richiedono dei bocconcini premio molto gustosi, come dei wurstel di pollo tagliati a pezzetti oppure dei bocconcini secchi o morbidi al gusto di carne. Se come la maggior parte dei cani anche il nostro ama giocare a tira e molla, torna molto utile usare una treccia di stoffa con un nodo finale. Evitiamo di usare palline di piccole dimensioni o bastoni di legno che potrebbero costringerci a mollare la presa prima che l’esercizio sia finito. Il posto ideale per iniziare è una stanza di casa, così che Fido non venga distratto da ciò che accade intorno a lui. In seguito potremo passare al giardino oppure alle aree per cani dei parchi cittadini. L’esercizio consiste in questo: mentre teniamo in mano un bocconcino, poniamo con l’altra la treccia a Fido, lasciando che inizi a tirare un po’, quindi pronunciamo il comando “Lascia” e avviciniamo il bocconcino al muso del cane, meglio se di lato. Quando questo molla la presa premiamolo con un “Bravo” e diamogli il bocconcino.
Passiamo alla seconda fase
Quando al comando “Lascia”, Fido mollerà la treccia senza che ci sia bisogno di avvicinargli il boccone al muso, potremo passare alla seconda fase dell’esercizio.
Spostiamoci in giardino o in un’area adatta di un parco pubblico e tenendo Fido al guinzaglio facciamo mettere da un nostro assistente la treccia per terra ad alcuni passi dal cane; appena questo mostrerà interesse verso l’oggetto pronunciamo il comando “Lascia” in modo che il nostro amico peloso distolga da esso lo sguardo per rivolgerlo verso di noi. Solo allora dovremo premiarlo con un caloroso “Bravo” e con il solito bocconcino. All’inizio premiamo il nostro cane ogni volta che rivolge a noi la sua attenzione, anche se siamo costretti a forzarlo, magari indietreggiando di un paio di passi. Più avanti lo premieremo solo se al comando “Lascia” bloccherà l’azione che sta compiendo.
Bloccare l’azione di un cane: i problemi
Per evitare di rimpinzare di bocconcini premio il nostro amico peloso, nel caso sia particolarmente testardo o “furbo” e l’apprendimento si protragga a lungo, potremmo proporre a Fido un’attività alternativa come premio. La strada sarà sicuramente più impegnativa per noi che dovremo individuare un’attività più interessante di quella a cui il cane si sta dedicando e che sia realisticamente attuabile nel luogo in cui ci troviamo. L’attività alternativa deve essere già nota al nostro amico peloso e soprattutto antagonista di quella che vogliamo bloccare. Se il nostro pet non interrompe ciò che sta facendo evitiamo di ripetere il comando diverse volte e soprattutto non carichiamolo di enfasi negativa: correremmo il rischio che vivendolo come minaccia reagisca in modo contrario a quello desiderato. In alternativa facciamo qualche passo indietro in modo che la sua attenzione venga richiamata dal nostro gesto.