Scopri come e dove accarezzare un cane e i diversi significati del linguaggio tattile tra noi e il nostro amico a 4 zampe.

15 Maggio 2023 di Redazione

Sapere come e dove accarezzare un cane è fondamentale per regalare una sensazione di benessere al partner a 4 zampe e per instaurare una relazione più profonda. Infatti, le carezze sono una parte fondamentale della comunicazione tattile tra noi e il nostro amico, e possono esprimere diversi significati. Vediamo insieme qualche esempio.

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Accarezzare un cane: zone più e meno sensibili

Prima di entrare in contatto con le diverse aree del corpo del cane, bisogna sapere che esiste una “mappa” delle regioni somatiche che può tornarci utile. In generale, il corpo del cane può suddividersi in tre grandi zone, con spazi considerati “rossi”, cioè più sensibili, e altri “bianchi”, meno sensibili, oltre ad un colore intermedio per ciò che non è completamente rosso né bianco.

accarezzare cane

Eccole:

■ Le zone “ROSSE” sono le più sensibili e includono:
– Il muso
– Il cranio
– Il profilo superiore del collo
– Le estremità degli arti
– Il ventre
– La coda

■ Le zone “BIANCHE” sono le meno sensibili e si trovano:
– Al margine inferiore del collo
– All’attacco della spalla e della coscia
– Sul dorso
– Alla radice della coda

■ Le zone “INTERMEDIE” comprendono:
– Il petto
– Le facce laterali del tronco

Dove e come accarezzare un cane: la comunicazione tattile

Per i primi approcci con cani un po’ “chiusi”, il dorso della mano è meno invasivo del palmo e può essere accettato meglio. Altre tipologie di carezze prevedono un contatto fisico fatto di maggiore pressione tattile.

  • Se l’intenzione è di rassicurare il cane, passiamo il palmo della mano aperta lungo il costato, partendo dalla zona della spalla e arrivando fino alla coscia. Dopo due o tre ripetizioni, accertiamoci dello stato emozionale del nostro cane.
La mano che scorre lungo il fianco e arriva alla coscia induce rassicurazione
  • Se lo scopo è aumentare la reattività, diamo alcuni colpetti sul petto, a mano aperta e stando di lato o dietro rispetto al cane.
  • Una minore sollecitazione si ottiene accarezzando contemporaneamente le due facce del muso. Per confermare il comportamento eseguito dal cane, passiamo una mano sul suo cranio/profilo superiore del collo.
Gesto affettuoso e tranquillo
  • Se invece vogliamo alzare l’eccitazione, grattiamo la groppa verso la base della coda con la punta delle dita.

Infine, il contatto fisico può significare anche un “rinforzo” prima di dare al cane un gustoso premio di cibo. In gergo tecnico si parla di “rafforzatore sociale”.

Cosa NON fare quando si accarezza un cane

L’allontanamento è il primo strumento di sopravvivenza, perché permette di mettersi in salvo con un ridotto rischio di danno psicofisico. Tuttavia, ci sono situazioni in cui il cane non può “scappare”, per esempio quando è al guinzaglio. In questi casi possiamo illuderci che il cane accetti il contatto, ma il suo corpo rivela una forte rigidità muscolare. Se così fosse, dobbiamo interrompere il contatto fisico o gli provocheremo un notevole disagio.

Se invece notiamo che il cane ha la testa spostata lateralmente, lo sguardo rivolto al vuoto, ammiccamento delle palpebre, ripetuta fuoriuscita della lingua o se si mette improvvisamente ad annusare il terreno, ecco i segnali che indicano una sorta di: “Finiamola qui che non mi va proprio”.

Infine, il cane può decidere di ricorrere agli “armamenti”. Tramite il ringhio può avvisare di non andare oltre e, se lo ignoriamo, potrebbe ricorrere al morso.

cane ringhia

La soluzione migliore sarebbe quella di invertire le parti: lasciare che il cane decida di venire verso di noi (o verso l’estraneo in questione) sollecitandone la conoscenza e l’eventuale contatto!

Non a tutti i cani piacciono le carezze

Come accade anche a noi, i cani possono gradire più o meno il contatto fisico. E il fatto di non essere particolarmente inclini a queste interazioni non ha nulla a che vedere con l’intensità della relazione che abbiamo creato con il nostro amico. Si può essere “sociali” anche a distanza, soprattutto quando questo modo di esprimersi è dovuto alla selezione da parte nostra.

Infatti, ci sono razze poco propense alle carezze e che non amano la richiesta di contatto. I cani da pastore guardiani delle greggi, i ceppi di cani primitivi e alcuni Levrieri, per esempio, tendono a essere più riservati. Se li sollecitiamo troppo al contatto, si allontanano quel tanto che basta a ristabilire la distanza iniziale.

Poi, quando meno ce lo aspettiamo, ce li ritroviamo accanto per qualche attimo appoggiati a noi, a dirci che questo loro modo esprime lo stesso affetto dei cani più coccoloni. Rispettiamo queste individualità nello stesso modo in cui vanno rispettate le riservatezze che molti tra noi esprimono in circostanze simili.

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