Il temine “cane” indica soggetti differenti e ci sono malattie più frequenti in base alla razza. Per uno Yorkshire, la torsione gastrica è un evento raro.

6 Luglio 2019 di Redazione

Le malattie più frequenti in base alla razza del cane

Il temine “cane” indica soggetti molto differenti e ci sono malattie più frequenti in base alla razza. Per uno Yorkshire, la torsione gastrica è un evento più unico che raro, mentre è più frequente nel Pastore Tedesco. Questo per dire che, prima di adottare un cane, sarebbe bene informarsi su quali siano le patologie più frequenti in quel tipo di cane. Perché la prevenzione è importantissima.

Cimurro, epatite e parvovirosi canina: prevenire con i vaccini

I vaccini di base che tutti i cani devono fare, li proteggono da tre malattie virali molto contagiose, con alta mortalità: cimurro, epatite e parvovirosi canina. Oggi, le epidemie di cimurro o di epatite sono meno diffuse grazie alla vaccinazione di massa, ma un singolo cane può ancora essere colpito e purtroppo l’esito è spesso infausto.

La parvovirosi, anch’essa spesso fatale, è purtroppo ancora molto diffusa soprattutto a causa del traffico illegale di cuccioli. Si tratta di malattie specie-specifiche, cioè che si trasmettono solo da cane a cane, senza alcun rischio per la salute umana. La vaccinazione è sicura ma deve essere eseguita nei tempi e nei modi corretti, seguendo il piano vaccinale impostato dal veterinario.

La leptospirosi: una malattia più rara

Una quarta malattia per la quale possiamo vaccinare i nostri amici è la leptospirosi: una vaccinazione non obbligatoria. Il rischio di incorrere in questa malattia dipende in parte dallo stile di vita del cane. Colpisce principalmente fegato e reni ed è provocata da batteri presenti nelle urine dei topi e in quelle di molti animali selvatici o roditori.

Si tratta di una zoonosi, cioè di una malattia che colpisce anche noi, per cui un cane infetto può, potenzialmente, trasmettere la malattia oltre che ad altri cani anche ai proprietari. Il contagio avviene per contatto diretto con le urine di un animale portatore o malato o con acque contaminate, perché si tratta di batteri che sopravvivono molto bene negli ambienti umidi: quindi, sono maggiormente esposti e a rischio di infezione tutti quei cani che vivono in ambienti rurali, che fanno passeggiate nei boschi o che vanno a caccia.

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