Troppo spesso leggiamo notizie di cani maltrattati, abbandonati o segregati per lungo tempo in spazi angusti. Per fortuna, oltre a queste storie ce ne sono altre, che vedono sempre protagonisti i nostri amici di casa, ma che hanno un lieto fine. Un esempio è una vicenda accaduta pochi giorni fa a Roma e riportata da La Stampa: un cane che vagava solo di notte sull’autostrada A90 (nota come GRA, Gran Raccordo Anulare) all’altezza dell’uscita Settebagni è stato salvato dalla compassione di una donna.
Non appena ha notato il cagnolino abbandonato, la sua salvatrice non ci ha pensato due volte e ha fermato l’auto. Poi, nonostante le lacrime della sua bambina piccola, ha telefonato all’associazione animalista Earth per farsi consigliare come procedere. Ha dichiarato:
La bimba ha pianto tanto in macchina, ma non voglio per lei un genitore che vede un cane in difficoltà e passa oltre… un giorno capirà.
L’iniziativa della donna è stata decisiva per le sorti del cagnolino. L’associazione Earth, infatti, ha assistito la signora spiegandole la procedura da applicare in questi casi:
Le abbiamo spiegato la procedura da seguire, chiamare il 112 e far attivare il recupero cani vaganti, cosa che lei ha fatto. Ma la situazione era troppo delicata e così abbiamo deciso di chiamare noi direttamente il recupero animali per avvisarli e velocizzare l’iter di legge. Loro sono stati davvero disponibili e, ricevuto l’ok della ASL, hanno contattato la signora.
Il cane è stato così tratto in salvo dall’autostrada ed è stato portato in una clinica veterinaria vicina a Roma Capitale. Qui, grazie alla lettura del microchip, è stato possibile trovare i proprietari del cucciolo, che quella stessa mattina avevano sporto denuncia. Il giorno successivo quindi il cane si è potuto riunire ai suoi padroni! Madre e figlia sono invece potute tornare a casa, con la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta.
La morale? Ognuno di noi può fare la differenza. Se vediamo un animale in pericolo è importante intervenire tempestivamente, nonostante le difficoltà (e come dimostra questa mamma coraggiosa, anche se si ha una figlia che piange in auto). Non possiamo restare indifferenti quando qualcuna è in pericolo, non possiamo semplicemente “passare oltre”.