Le intossicazioni nel cane causate dalle piante che teniamo in casa sono più frequenti di quanto si possa pensare. Scopriamo quali sono le più pericolose.
Capita spesso che chi vive insieme a un cane sottovaluti i rischi rappresentati da quelle che, per intenderci, possiamo chiamare “piante tossiche”. Infatti, quando un animale viene portato dal veterinario con sintomi di intossicazione spesso è molto difficile identificarne la causa precisa, in parte perché la maggior parte delle volte i segni clinici non sono specifici e in parte perché le persone, distratte o ignare, tendono a scegliere le piante per casa più in base alla bellezza che alle caratteristiche o alla loro potenziale tossicità. Partiamo, allora, dicendo che molti fiori e piante selvatici o che si trovano comunemente nei nostri salotti o giardini possono contenere sostanze tossiche più o meno pericolose, talvolta anche mortali. Vediamo quindi di tracciare una panoramica utile a capire quali sono le più pericolose, ma magari molto rare, o le più subdole, anche soltanto fastidiose ma troppo spesso causa di malesseri per i nostri amici a quattro zampe.
Le piante da appartamento: belle e colorate ma spesso tossiche per il cane
L’Euphorbia pulcherrima, nota più comunemente come stella di Natale, è una pianta ornamentale originaria del Messico, dove cresce spontaneamente allo stato selvatico e raggiunge un’altezza compresa tra i due e i quattro metri. Nel suo tronco e nei suoi rami è contenuta una sostanza lattiginosa che risulta lievemente irritante per la nostra pelle, ma che è invece molto tossica per cani e gatti. I sintomi più comuni sono legati proprio all’irritazione delle mucose, in particolare dell’apparato digerente: compaiono vescicole, forte bruciore a lingua e labbra, lacrimazione, sintomi gastro-enterici con vomito, diarrea e tremori. Fortunatamente, la prognosi è quasi sempre buona perché, trattandosi di una pianta molto diffusa e nota proprio per queste sue caratteristiche, la sua ingestione non passa inosservata ai proprietari.
La Dieffenbachia è una pianta d’appartamento molto diffusa e raggruppa diverse specie. Si tratta di piante erbacee perenni sempreverdi, con foglie molto grandi, oblunghe, macchiate o striate nelle sfumature del bianco, verdino o avorio. Originaria dei Paesi tropicali, è leggermente tossica perché contiene sostanze irritanti che agiscono per contatto; se vengono ingerite o masticate, possono comparire vari gradi di irritazione fino all’edema della glottide con morte per asfissia, vomito, diarrea, tremori, insufficienza renale acuta. L’intossicazione è più grave nel cane che nel gatto e varia anche in base alla sensibilità individuale.
I bulbi di tulipano e narciso possono talvolta essere ingeriti soprattutto dai cani se lasciati a loro disposizione prima di essere piantati. Solitamente, la sintomatologia è prettamente gastro-enterica, non particolarmente grave.
Il genere Ficus comprende oltre 800 specie di piante che si presentano sotto forma di alberi, arbusti o rampicanti. L’ingestione delle foglie o di parte del tronco può determinare sintomi gastro-enterici con vomito e diarrea. Talvolta, il solo contatto con le mucose può determinare la formazione di vescicole. Molto raramente può determinarsi anche tossicità renale.