Nel 2012 esce l’album VECCHIO, dei Thegiornalisti, che contiene, tra le altre tracce, I gatti.

6 Febbraio 2021 di Chiara Pedrocchi

Nel 2012 esce l’album VECCHIO, dei Thegiornalisti, che contiene, tra le altre tracce, I gatti.

La band, molto conosciuta nel panorama musicale italiano, nasce nel 2009 a Roma. Inizialmente il frontman è Tommaso Paradiso, ma quando decide di staccarsi dal complesso per occuparsi di altri progetti, nel gruppo restano solamente Marco Primavera e Marco Antonio “Rissa” Musella.

La canzone, caratterizzata da una musicalità che sembra a tratti ricordare il cantautore calabrese Brunori Sas, descrive una sorta di routine, nonché un umore generale abbastanza annichilito.

Ma la vera domanda è: cosa c’entrano i gatti con la canzone dei Thegiornalisti? I nostri amici felini vengono tirati in ballo all’inizio del brano e alla sua metà. Sebbene la canzone non sia completamente dedicata a loro, il ritratto che ne viene fuori inquadra perfettamente le attività preferite di queste animali: dormire e mangiare. Infatti, tutti conosciamo la loro inclinazione a nascondersi nei posti caldi e, spesso, irraggiungibili come per esempio i motori delle auto (situazione a cui vi invitiamo a fare attenzione, soprattutto nel periodo invernale). E anche i Thegiornalisti non se lo sono fatti sfuggire:

I gatti cercano le macchine calde
Quelle che si sono appena spente
Fa freddo a Dicembre e io mi rintano a casa
A vedere i documentari che danno alla tv

Così come non hanno potuto fare a meno di accennare alla loro ghiottoneria:

I gatti cercano i pasti caldi
Delle signore in vestaglia
Che scendono senza calze dai vecchi palazzi del borgo
E che pranzano alle dodici davanti alla tv
Anch’io pranzo alle dodici davanti alla tv

Nonostante questa speciale dedica agli amici felini, però, Tommaso Paradiso rimane un amante dei cani. Dopo l’uscita del suo ultimo singolo Non Avere Paura ha addirittura deciso di duettare con il suo Ugo, un Dogue de Bordeaux, dedicandogli le emozionanti parole della canzone:

E Ugo sembra gradire, lo capiamo da come appoggia la zampa sul suo braccio, proprio per rassicurarlo di “non avere paura”.

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