A rivelarlo è stata l'ultima indagine di Schesir, brand di punta di Agras Pet Foods, dopo avere intervistato oltre 1.400 persone.

8 Marzo 2022 di Redazione

Il gatto è uno straordinario compagno di vita contro solitudine e stress da smart working. A rivelarlo è il sondaggio condotto da Schesir, brand di punta di Agras Pet Foods, dopo avere intervistato oltre 1.400 persone della propria community. Secondo il 67% dei casi, il felino domestico più amato del mondo ha aiutato ad alleviare la condizione di isolamento durante lockdown e quarantene, trasformandosi in uno psicologo a quattro zampe. Quasi il 90% delle persone coinvolte nella ricerca è donna.

Come ha dichiarato Silvia Alberto, Direttore Marketing di Agras Pet Foods:

«Abbiamo voluto analizzare il legame tra umano e felino instauratosi negli ultimi due anni, per comprendere meglio le dinamiche relazionali in un momento in cui la normalità di vita è cambiata. Per noi è importante questo ascolto dei consumatori per riuscire a supportarli nella loro relazione con i pet, sempre più parte della famiglia, con i giusti prodotti. Siamo un’azienda fortemente impegnata nel supportare i pet lovers a prendersi cura di loro, preservandone e rispettandone la natura». 

Un prezioso alleato a quattro zampe

Nei periodi più duri della pandemia, il gatto ha avuto un ruolo positivo nella vita del suo coinquilino umano. Proprio per questo Micio non è stato percepito come un semplice “animale da compagnia”. Ed ecco che il felino domestico non solo ha regalato momenti divertenti al suo proprietario (26%), ma lo ha aiutato addirittura a migliorare stati di solitudine (34%) e di stress (33%).

Scene di vita domestica

La ricerca ha fatto emergere poi un ritratto dei proprietari di Micio in smart working. Nel 50% dei casi, gli intervistati con uno o più gatti si sono ritrovati, tra chiamate improvvise e riunioni online, con il proprio coinquilino a quattro zampe sulle gambe (36%) o sdraiato sulla tastiera (21%). Ma se da una parte l’animale arrivato nei momenti meno opportuni ha complicato la vita lavorativa, è altrettanto vero che, proporzionale alle attenzioni ricevute, è stato l’affetto ricambiato: il 50%, fino a raggiungere il 55% tra chi non ha cani o ha un solo gatto.

Un’amicizia sempre più forte

La pandemia di Coronavirus ha costretto la popolazione a chiudersi in casa. Eppure, proprio tra le mura domestiche di appartamenti in città o villette in campagna, uomini e donne hanno avuto l’occasione di conoscere al meglio il proprio gatto. Oltre il 40% degli intervistati ha imparato, infatti, a capire con più facilità bisogni, esigenze e stati d’animo dell’elegante quattro zampe. Ed ecco perché oggi il 19% delle persone coinvolte nell’indagine di Schesir non potrebbe più vivere senza il proprio Micio. Il graduale ritorno alla nuova normalità ha dovuto fare riabituare oltretutto il gatto all’assenza del proprietario. Proprio per questo c’è chi lo fa giocare con antistress (30%) e chi gli lascia oggetti con il proprio odore (23%).

il gatto

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