Scopri tutte le curiosità sul gatto Norvegese delle Foreste, il micione dolce e discreto proveniente dalla Norvegia.

15 Giugno 2023 di Redazione

Il Norvegese delle Foreste è un gattone dall’aspetto imponente, splendido e selvaggio. Scopriamo insieme le sue origini nordiche, il carattere e tante altre curiosità che ci faranno innamorare.

Norvegese delle Foreste: origini

Il suo nome in norvegese è skogkatt e significa “gatto dei boschi”, perché è proprio dalle distese di pini del paese scandinavo che è nata questa razza, più di mille anni fa, per stringere un patto con i Vichinghi: in cambio del suo lavoro a difesa delle scorte di cibo dai topi, avrebbe avuto un posto d’onore nelle case dei contadini come in quelle dei più grandi guerrieri.

E così, partendo dalle fattorie e viaggiando anche sulle navi, questo felino muscoloso dal pelo impenetrabile e dalle zampe perfette per muoversi sulla neve ha preso possesso di tutta la Scandinavia e poi, in anni più recenti, del cuore di tanti amanti dei piccoli felini in tutto il mondo: un vero conquistatore vichingo!

gatto norvegese delle foreste

Non a caso Freya, la dea norrena dell’amore, della fertilità e della guerra, aveva scelto proprio due di questi gatti per trainare il suo cocchio. E narra una leggenda che persino il dio del tuono, Thor, abbia perso una prova di forza contro il suo nemico Jormungand perché quest’ultimo aveva assunto le sembianze del possente felino.

Insomma, anche la mitologia nordica sottolinea alcune delle caratteristiche principali del Norvegese: taglia grande, ossatura pesante e muscolatura forte, con zampe estremamente robuste.

Un gatto magico?

Se è possibile che il Norvegese discenda dal gatto dei Vichinghi, c’è anche un’altra tradizione affascinante che lo descrive come “il gatto degli Elfi”, le piccole creature fatate dei boschi del Nord tipiche del folclore anglosassone e nordico.

E in effetti, il carattere particolare del Norvegese e le sue caratteristiche uniche, cioè i piedi larghi con le dita palmate che gli permettono di procedere sicuro sulla neve e la sua stupefacente capacità di scendere dagli alberi a testa in giù seguendo un percorso a spirale (cosa che raramente si nota in altri gatti) gli conferiscono un’aria quasi magica.

Norvegese delle Foreste: cura

Nonostante il mantello folto e semilungo, con sottopelo lanoso molto caldo, il Norvegese non richiede particolari cure. Infatti, il suo pelo è estremamente liscio e non fa nodi: è sufficiente spazzolarlo 1-2 volte a settimana per mantenerlo in ordine. Tuttavia, è bene aumentare la frequenza della spazzolatura nel periodo della muta, per eliminare il pelo morto ed evitare che il nostro amico lo ingerisca durante la toelettatura, con il rischio che si formino i “boli di pelo”.

gatto norvegese delle foreste

Per quanto riguarda occhi e orecchie, controlliamoli periodicamente, pulendoli o eliminando le secrezioni con una garza di cotone inumidita con acqua o camomilla tiepide.

Attenzione anche all’igiene orale di questo gatto, che può essere garantita sia da una corretta alimentazione sia dall’uso di spazzolini e dentifrici specifici.

Norvegese delle Foreste: carattere

Il Norvegese è un compagno di vita abbastanza autonomo ma anche socievole, a modo suo. Il carattere ricalca molto quello del popolo con cui si è evoluto per secoli e i norvegesi, in genere, sono piuttosto riservati.

Invece di cercare attenzioni a tutti i costi, quindi, il nostro micione preferisce seguire silenziosamente il compagno umano in ogni ambiente, diventando la sua fedele e discreta ombra, pronto a interagire nel momento in cui l’umore di entrambi entri in sintonia.

In famiglia è dolce e va d’accordo anche con i bambini e altri animali domestici, specialmente se cresce insieme a loro.

L’unica accortezza è assicurarsi che anche i più piccoli lo trattino sempre con il rispetto e la dolcezza che merita perché, da buon felino, è permaloso. Rispetto ad altri mici, poi, non apprezza lo stile di vita sedentario mentre è amante delle passeggiate nella natura, attività che a volte condivide volentieri con noi indossando pettorina e guinzaglio.

Ma non vale per tutti i soggetti: solo per quelli particolarmente predisposti a seguirci volentieri e abituati a farlo fin da piccoli.

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