Nel 1971 Cat Stevens pubblicava il suo quinto album in studio, il disco dall’emblematico titolo: TEASER AND THE FIRECAT. D’altronde, i gatti hanno sempre rivestito un ruolo importante nell’immaginario del cantautore britannico Steven Demetre Georgiou, fin dalla scelta del suo nome d’arte, Cat Stevens, ovvero Gatto Stevens ( anche se dal 1995, in seguito alla sua conversione alla religione islamica, volle essere chiamato Yusuf Islam).
Da dove viene lo pseudonimo Cat Stevens? “Steven” è chiaramente un riferimento al suo nome d’infanzia, Steven Demetre Georgiou, mentre più difficile è spiegare la scelta della parola “Cat”. Probabilmente, la scelta è dovuta al ricordo di una delle sue fidanzate di gioventù, che sosteneva che Steven assomigliasse a un gatto.
Proprio il gatto occuperà un posto speciale nell’immaginario dell’artista, come dimostra l’album TEASER AND THE FIRECAT. I brani che lo compongono raccontano una storia fuori dall’ordinario: il protagonista Teaser, insieme al suo fedele micio Firecat, deve riuscire a riportare la Luna al suo posto dopo che questa è caduta dal cielo, precipitando sulla terra. I due personaggi sono gli stessi rappresentati sulla copertina del disco, disegnata dallo stesso Cat Stevens (che da ragazzo, durante un soggiorno in Svezia, aveva seguito lezioni di pittura).
Cat Stevens è solo uno degli innumerevoli musicisti che nel corso della loro vita sono stati ammaliati dai gatti, riversando questo amore nella loro musica. Primo tra tutti Freddie Mercury, che si circondò di mici. Si racconta addirittura che, quando era in tour, chiedesse di poter parlare con i suoi gatti al telefono! Qui puoi leggere tutta la storia.