A Bari nel mese di marzo è stato presentato il progetto "Zero cani in canile”; un progetto che si pone come obiettivo l'eliminazione del business del randagismo attraverso una serie di azioni ben studiate

10 Maggio 2018 di Redazione

Bari: parte l’operazione “Zero cani in canile” per una città animal friendly

A Bari nel mese di marzo è stato presentato il progetto “Zero cani in canile”; un progetto che si pone come obiettivo l’eliminazione del business del randagismo attraverso una serie di azioni ben studiate: monitoraggio del territorio, gestione degli amici a quattro zampe e tutela della loro salute; il progetto ideato da Francesca Toto mira all’educazione, formazione, sterilizzazioni, profilassi e cure; adozioni e integrazione degli animali nel tessuto sociale; gestione e conversione dei canili in oasi polifunzionali.

Secondo il consigliere comunale Livio Sisto, promotore dell’iniziativa “La prima azione, è sicuramente quella di diventare una città Animal Friendly e per fare questo occorre raccogliere adesioni da parte di attività commerciali, alberghi, strutture balneari ecc, nell’accoglienza dei nostri amici a 4 zampe”.

Un’azione non solo di amore e accettazione verso gli animali, ma anche di marketing territoriale e turistico che porterebbe notevoli vantaggi alla nostra Città. Chiunque di voi fosse favorevole ad aderire a questa iniziativa, può inviarmi un messaggio di posta scrivendo il nome dell’attività commerciale, l’indirizzo dell’attività e l’e-mail”.

Il sindaco della città spiega che “Vogliamo passare da una politica per la tutela ad una politica per il benessere degli animali. Siamo consapevoli che non è semplice districarsi nel quadro normativo previsto dalla materia e per questo è ancora più importante creare un gruppo di lavoro stabile e definito che, su diversi piani e con differenti azioni, possa intervenire per modificare alcune situazioni in corso o per prevenire comportamenti illeciti sia nei confronti degli animali sia nei confronti della comunità. La questione dell’accesso agli spazi pubblici ne è l’esempio, come anche la gestione dell’anagrafe canina che deve essere aggiornata costantemente su più livelli, in modo da monitorare costantemente la presenza sul territorio”

 

 

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