Il 17 Novembre si celebra in Italia il Gatto nero Day, una festività istituita dall’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) per incentivare le adozioni di gatti neri nei gattili. Infatti, pur essendo tra gli esemplari più eleganti e affettuosi al mondo, questa piccola pantera è vittima da tempo immemore di false credenze e superstizioni. La più nota narra che il gatto nero porta sfortuna, ma quali sono le origini di questa antica leggenda? Te lo raccontiamo in questo articolo.
Gatto nero porta sfortuna: origine della superstizione
La credenza che il gatto nero sia portatore di malasorte risale al Medioevo. All’epoca, il felino era considerato l’accompagnatore delle streghe nonché complice dei misfatti delle megere per la sua abitudine a uscire con il chiaro di luna. Il colore scuro associato al mistero e al lutto e la capacità di vedere nel buio della notte lo hanno reso un simbolo funesto fino ai giorni nostri.
A questa credenza si aggiunge quella secondo cui un gatto nero che attraversa la strada è presagio di malaugurio. L’origine risale all’epoca in cui si andava a cavallo e le vie erano poco illuminate. Accadeva che, se un gatto nero attraversava improvvisamente la strada, i suoi occhi gialli e accesi spaventavano i cavalli che imbizzarrivano, creando agitazione nei passeggeri in carrozza e in chi assisteva all’evento. Per questo motivo, se oggi questo felino attraversa il nostro cammino lo interpretiamo come una predizione di sfortuna.
Gatto nero Day, la giornata dedicata alla piccola pantera
L’AIDA&A (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) ha indetto una giornata dedicata a questi mici dal manto scuro che si celebra il 17 novembre. La festività ha l’obiettivo di promuovere le qualità e i pregi di queste splendide pantere in miniatura che per troppo tempo sono state vittime di false dicerie.
Ignaro dei racconti che si spendono su di lui, infatti, questo affascinante felino continua a portare gioia, affetto e coccole nelle case di tantissimi compagni umani.
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