La stagione di caccia 2020/2021 è già iniziata e con lei il rinvenimento di numerosi rapaci e uccelli protetti, uccisi o feriti dai cacciatori.
L’ultima vittima è un bellissimo esemplare di gufo comune, ritrovato il 30 ottobre in un giardino privato a Punta Campanella (Massa Lubrense), ferito all’alla destra. L’animale è stato recuperato dai veterinari dell’ASL Na 3 sud di Piano di Sorrento ed è stato poi affidato ai volontari del WWF Terre del Tirreno per il trasporto al CRAS di Napoli.
Probabilmente è stato vittima della consueta caccia di appostamento alla beccaccia che, svolgendosi prima dell’alba in condizioni di scarsa visibilità, causa ogni anno l’uccisione di un gran numero di specie protette.
“La verità è che in tanti che imbracciano un fucile da caccia, non hanno alcun rispetto delle leggi che disciplinano l’attività venatoria – dichiara Bruno Cajano responsabile provinciale delle guardie giurate venatorie WWF Italia – Il bracconaggio è un fenomeno difficile da estinguere e i cacciatori che sottolineano sempre di non appartenere alla categoria dei “bracconieri”, di fatto, fanno ben poco per denunciare quest’ultimi! Fatta salva qualche rara eccezione. Definire chi imbraccia e utilizza un fucile da caccia come appartenente alla categoria dei “cacciatori” è invece corretto e aiuta a far comprendere il fenomeno diffuso del non rispetto delle regole, da parte di tanti che vagabondano armati convinti di poter fare quello che vogliono nella certezza dell’impunità. Non parliamo solo di uccelli protetti colpiti, ma anche di caccia in periodo di silenzio venatorio, con trappole e mezzi non consentiti, nei pressi di strade e abitazioni, su aree percorse dalle fiamme e nelle aree protette o senza le carte in regola!”
Le guardie volontarie del WWF in coordinamento con i Carabinieri Forestali di Castellammare di Stabia e le altre forze dell’ordine, saranno attivi per tutta la stagione di caccia per intercettare e fermare le attività di bracconaggio nel nostro territorio.