Spesso il gatto sembra schizzinoso o inappetente. La scienza da una spiegazione che non ti aspetti: scopri di più!

20 Luglio 2022 di Redazione

Quasi sempre il cane “spazzola” rapidamente la ciotola ma per il gatto non è sempre così. A volte, infatti, il gatto risulta schizzinoso o inappetente. Per esempio può capitare che rifiuti, di punto in bianco, la marca che il giorno prima era parsa irresistibile. Come mai? Si tratta di un capriccio o ci sono altre motivazioni? La scienza ha provato a indagare per fare chiarezza sulla questione: scopriamo di più!

Gatto schizzinoso, a volte è una strategia salvavita

Le ricerche sul tema dicono che i gatti domestici, anche se carnivori, condividono con gli erbivori alcuni geni implicati nella percezione dell’amaro. Geni pensati dalla natura stessa per dare ai felini la capacità di riconoscere un alimento potenzialmente velenoso e, di conseguenza, da evitare. Visto che i gatti raramente consumano piante, tranne nei casi in cui mangiano erba a scopo “digestivo”, ci si potrebbe aspettare che, nel loro Dna, i geni che codificano l’amaro siano stati “disattivati” con l’evoluzione. Invece, quando gli studiosi hanno cercato i geni per l’individuazione del sapore amaro nel Dna di gatti e altri mammiferi carnivori, nel genoma felino ne hanno individuati ben 12 di diverso tipo.

Test di laboratorio hanno confermato che i gatti rispondono agli stessi componenti amari presenti in piante e composti velenosi che attivano anche i recettori umani dedicati. Ma a cosa servono i meccanismi d’allerta così sensibili, se i nostri mici raramente consumano piante? Chi ha un gatto che può scorrazzare in libertà all’aperto sa quali tipi di “sorprese” possano portare a casa i felini. I recettori dell’amaro potrebbero servire ad aiutare i mici a evitare le sostanze velenose presenti sulla pelle di animali selvatici con cui i gatti entrano in contatto. Senza contare i pesticidi, i veleni per insetti ecc. Uno strumento di sopravvivenza molto efficace.

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