Marocco: sterminio di cani randagi
Non è la prima volta che prima di un mondiale, il paese ospitante decida di “fare pulizia” e sterminare i cani randagi, ma quello che sta succedendo in Marocco ha dell’incredibile visto che il Marocco non è stato scelto come Paese ospitante, ma si sta solo valutando la sua candidatura.
E difatti, in previsione del passaggio di una delegazione della Fifa per un’eventuale candidatura sono stati abbattuti decine di randagi davanti agli occhi dei turisti, che rimasti impietriti e scioccati da quanto stava succedendo, hanno deciso di rendere pubblica la cosa, attraverso il passaparola di Facebook, affinché potesse esserci un intervento esterno a bloccare questa pratica primordiale.
Marocco: associazioni animaliste in rivolta per lo sterminio
Nelle strade di Taghazout i cani sono stati giustiziati con pallottole in testa: una trentina di randagi trovati riversi nelle strade del centro abitato, davanti agli occhi sbigottiti dei turisti. Lo stesso accadeva in Aourir e nella famosa Agadir.
Le associazioni animaliste, rimaste profondamente colpite e addolorate da quanto accaduto, confermano che dietro l’uccisione dei cani c’è l’ipotetica candidatura del Marocco ai mondiali di calcio del 2026 e la sempre maggiore aspirazione a trasformarsi in aree di attrazione turistica di queste cittadine.
Le denunce partite dai turisti sono state poi confermate dalle associazioni locati e fra queste l’italiana Stray Dogs International Project che grazie al lavoro degli educatori cinofili Clara Caspani e Lorenzo Niccolini, ha avviato in Marocco uno straordinario progetto di convivenza pacifica con i randagi in Marocco.
Le Istituzioni marocchine non sono nuove all’utilizzo dell’avvelenamento e delle pallottole contro i cani, sopratutto per debellare alcune malattie come la rabbia.