Il museo d'arte di Boston si affida a un nuovo sistema di controllo per proteggere le opere d'arte: l'olfatto di un cane!

23 Gennaio 2018 di Laura Alessandroni

Il museo d’arte di Boston si affida a un nuovo sistema di controllo per proteggere le opere d’arte: l’olfatto di un cane!

L’idea che un museo debba avere un sistema di controllo solo a “prova di ladro” è un concetto obsoleto per il Fine Art Museum di Boston, che ha avviato un nuovo progetto per proteggere e preservare le sue opere d’arte basandosi sull’olfatto di un cane.

Riley è l’ultimo, ma il più adorabile, membro a entrare a far parte dello staff del museo:

un cucciolo di Weimaraner di 12 settimane, che ha la responsabilità, grazie alle sue impressionanti capacità olfattive, di individuare insetti, cimici e tarme, così da prevenire infestazioni che possono compromettere la buona conservazione delle opere contenute nel museo.

Lui è il primo cane a essere educato specificatamente per questo compito da “cacciatore di insetti” e altri animali che possono danneggiare gli oggetti esposti nei musei. “E’ un vero esperimento pilota. Non sappiamo se sia tagliato per questo compito o meno,” dice Katie Getchell, direttrice del Fine Arts Museum di Boston. “ma ci è sembrata una buona idea e valeva la pena provare.

Allo stato attuale, il museo ha diverse tecniche in corso per controllare i parassiti, come per esempio mantenere in quarantena l’opera d’arte prima che venga esposta, ma, in ogni caso, si calcolano circa 1 milione di visitatori ogni anno che inevitabilmente possono richiamare insetti: dalle briciole di snack consumati nelle aree ristoro agli acari sugli abiti indossati etc. A maggior ragione, una buona conservazione è una conditio sine qua non, ma nessuna tecnologia è abbastanza potente e accurata da individuare odori e profumi come le narici di un cane, che, tra l’altro, è stato per lungo allenato a usare questa sua indiscussa peculiarità di fiutare: esplosivi, cadaveri, cimici, formiche e, addirittura, persone affette da cancro.

L’impiegato del museo, Nicki Luongo, ha addestrato il cane poliziotto nel suo tempo libero e lo cresciuto come un membro della famiglia. Riley, è stato addestrato per sedere davanti a un’opera e fiutare formiche, tarme o qualsiasi insetto dannoso, specie per i tessuti, il legno e altri materiali organici. Purtroppo, però, non è possibile incontrare Riley, che opera negli orari di chiusura e “dietro le quinte”, per evitare distrazioni e diventare così un impiegato modello.

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