Tralasciando le considerazioni etiche, in Italia è in vigore dal 2010 una normativa precisa in merito alla possibilità di tagliare la coda al cane.

24 Maggio 2016 di Redazione

Tralasciando le considerazioni personali ed etiche, in Italia è in vigore dal 2010 una normativa molto precisa in merito alla possibilità di tagliare la coda al cane. L’articolo 10 della Convenzione europea per la protezione dei cani da compagnia, infatti, vieta tassativamente gli interventi chirurgici atti a modificare l’aspetto degli animali da compagnia che non abbiano scopi curativi o preventivi. In questo elenco rientrano il taglio della coda, delle orecchie, delle corde vocali e l’asportazione di unghie e denti.

Chiunque violi questa normativa è punibile penalmente in base all’articolo 544-ter. del Codice Penale sul maltrattamento animale, che stabilisce per chi provoca una lesione a un animale senza necessità la reclusione da tre a 18 mesi oppure una multa da 5.000 a 30.000 euro.

Quando si può tagliare la coda al cane

animal-17843_1920A questa disposizione ci sono delle eccezioni, che vengono individuate nel comma 2 dell’articolo 10, e che permettono al veterinario di eseguire un intervento non curativo, ma comunque necessario a quell’esemplare per motivi di salute o per impedirne la riproduzione. Per dirimere ogni dubbio, è stato stilato un elenco delle razze di cani che possono essere sottoposte al taglio della coda preventivo in funzione dell’attività sportiva venatoria svolta:

Il motivo per cui nei cani da caccia è permesso l’intervento è che, durante l’attività venatoria, la coda può rompersi o danneggiarsi, una situazione che può causare problematiche molto serie per l’animale.

Per evitare che questa procedura venga gestita con leggerezza, la legge prevede che il taglio della coda segua regole ben precise. In primo luogo può essere eseguita nelle razze sopraccitate solo entro la prima settimana di vita e solo per ridurre i rischi legati all’attività venatoria che il cane andrà a fare. Questo vuol dire che contestualmente al taglio della coda va prodotto un certificato, da parte del veterinario, che dovrà sempre accompagnare i documenti dell’animale. Inoltre, deve essere allegata una dichiarazione del proprietario in cui afferma che il cane svolge o svolgerà attività sportiva venatoria. Questi documenti dovranno essere esibiti in toto tutte le volte che  le autorità competenti, accertato il taglio della coda, lo richiedano. Qualora il proprietario dichiari il falso per poter far sottoporre il cane a questa procedura, potrà in qualsiasi momento essere perseguito penalmente.

Tagliare la coda al cane è illegale

Tagliare la coda al caneyellow-labrador-retriever-750098_1280In definitiva, se non si verificano tutte le circostanze sopra indicate, anche se il cane fa parte di una delle razze a cui può essere consentito il taglio della coda, la procedura rimane illegale. Se per esempio un privato acquista un cane da caccia con l’unico scopo di partecipare a gare di esposizione o come cane da compagnia, e non per andare realmente a caccia, questa procedura viene considerata illegale.

 

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