Se il tuo gatto è stato avvelenato, non è detto non ci sia niente da fare. Poiché ogni secondo è fondamentale, però, è meglio essere ben preparati così da sapere cosa fare in caso di emergenza.

29 Settembre 2020 di Chiara Pedrocchi

Può capitare che un gatto sia vittima di un avvelenamento, perché ha ingerito, inalato o ha avuto un contatto cutaneo con una sostanza per lui tossica. I medici di pronto soccorso hanno spesso a che fare con casi di questo tipo. Talvolta i sintomi si presentano immediatamente, mentre altre volte si manifestano addirittura dopo alcuni giorni.

Quali sono i sintomi dell’avvelenamento?

Se avete il sospetto che il vostro gatto sia avvelenato, verificate se presenta uno dei seguenti sintomi:

  • Vomito
  • Diarrea
  • Perdita di appetito
  • Eccessiva salivazione
  • Respirazione difficoltosa
  • Letargia o debolezza muscolare
  • Cianosi delle mucose o pallore
  • Emorragia
  • Ipertermia
  • Tremosi e fascicolazioni muscolari
  • Crisi convulsiva e segni neurologici
  • Perdita di coscienza
Che fare se il mio gatto ha ingerito una sostanza tossica?

La prima cosa da fare, nonché la migliore, è contattare immediatamente una clinica veterinaria che faccia pronto soccorso h24 e riferire l’accaduto. Non è il caso di far bere il gatto o di indurgli il vomito, a meno che sia il veterinario a suggerirlo. Quando ci si reca in clinica, è buona norma portare con sé l’etichetta della sostanza in questione, o vomito e feci se espulse spontaneamente. Tutto ciò va chiaramente fatto nel più breve tempo possibile, perché ogni secondo può essere fondamentale per la sopravvivenza del nostro gatto.

Quali sono le conseguenze dell’avvelenamento?

Solo il veterinario saprà fornire una diagnosi dettagliata, basata sull’analisi del sangue e delle urine. L’avvelenamento può avere ripercussioni anche su organi e apparati, con il rischio di un’insufficienza epatica o renale, oppure causare danni neurologici o miocardici, la cui evoluzione andrà poi monitorata. In caso di insufficienza renale acuta dovuta al contatto con sostanze come il glicole etilenico o il giglio sarà necessaria una terapia salvavita. In questo caso, più che mai, ogni istante può essere questione di vita o di morte.

Quali sono le sostanze tossiche più comuni con cui il gatto entra in contatto?

Tra gli elementi più comuni ci sono alcune piante, come gigli, oleandri, filodendri, stelle di Natale, agrifogli e altre. Pericolosi sono anche i detergenti per la disinfezione della casa, i diserbanti, gli insetticidi, le pietrine e i piretroidi usati come antiparassitari nei cani. Altre sostanze dannose sono i veleni per topi o lumache, il glicole etilenico (usato come antigelo per le automobili), e infine diversi farmaci utilizzati da noi esseri umani, come antidepressivi, antinfiammatori e paracetamolo. Tra i cibi ricordiamo l’uva, la frutta secca, l’aglio e la cipolla, e il cioccolato.

In caso di avvelenamento, posso curare il mio gatto a casa in autonomia?

Assolutamente no! Nonostante internet pulluli di consigli, spesso questi non fanno che peggiorare la situazione, con il rischio di conseguenze anche gravi. L’unica cosa da fare, lo ribadiamo ancora una volta, è contattare immediatamente il veterinario, o, meglio ancora, correre alla clinica più vicina.

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