Gli orsi polari hanno conquistato una stazione meteorologica abbandonata sulla piccola isola di Kolyuchin, nel mare di Chukchi, tra Russia e Alaska. La straordinaria scoperta è stata fatta dal fotografo naturalista Dmitry Kokh nel corso di una spedizione nel freddo mare del Nord. I mammiferi marini trascorrono le giornate alle finestre dell’edificio o sdraiati nella tundra dopo essersi procacciati il pranzo.
Era lo scorso agosto quando l’artista moscovita salpò a bordo di una barca a vela per l’Estremo Oriente Russo. Proprio qui Dmitry Kokh aveva perlustrato oltre 2000 chilometri di coste ricche di biodiversità: dai leoni marini su spiagge soleggiate, agli uccelli appisolati su ripide scogliere, fino alle balene nel mare di Chukchi. Il fotografo si era diretto poi all’isola di Wrangel, una riserva naturale protetta dall’UNESCO. Un’improvvisa tempesta di vento e pioggia aveva costretto però la ciurma a ripararsi in un minuscolo puntino geografico disegnato sulla carta aeronautica. Quella porzione di terra emersa, che si chiama isola di Kolyuchin, era una stazione meteorologica del periodo sovietico, abbandonata dal 1992.
Eppure, c’era movimento tra le finestre dell’edificio, così Dmitry Kokh aveva usato un binocolo per spiare i misteriosi inquilini. L’uomo non credeva ai propri occhi: gli abitanti dell’ex centro meteorologico erano almeno 20 orsi polari, soprattutto esemplari maschi. Le femmine erano radunate, assieme ai cuccioli, vicino alle coste. In poco tempo, il Cristoforo Colombo del Nuovo Millennio aveva realizzato di trovarsi su un’isola conquistata dagli orsi bianchi. E così il naturalista aveva scattato qualche foto con un drone, dotato di speciali eliche a basso rumore, così da non disturbare i più grandi carnivori terrestri esistenti. Dmitry Kokh, che ha raccontato la spedizione in un lungo articolo sul quotidiano inglese The Guardian, ribadisce la necessità di combattere i cambiamenti climatici, così da salvaguardare i giganti bianchi del Nord.