L'Animal Hoarding è il disturbo da accumulo seriale di animali. Ecco di cosa si tratta e come affrontare il problema.

13 Ottobre 2022 di Redazione

Sempre più spesso la cronaca ci racconta di persone che convivono con un numero esagerato di gatti o cani. Stiamo parlando di “Animal-Hoarding“, il disturbo degli “accumulatori” di animali, che deve essere affrontato dalle istituzioni. Vediamo nello specifico di cosa si tratta e come affrontarlo.

Cos’è l’Animal Hoarding

Il disturbo può interessare l’accumulo di oggetti o animali in modo incontrollato. Nel primo caso, si parla di “Hoarding – Disorder”, nel secondo di “Animal – Hoarding”. Nella maggior parte dei casi alla base di questo comportamento anomalo si nasconde una disperata e irrisolta richiesta di aiuto per solitudine e depressione. Non a caso il disturbo si manifesta in fase crescente a seguito di eventi traumatizzanti come lutti, separazioni o divorzi.

accumulo seriale di animali

A differenza del collezionismo, in cui il collezionista è orgoglioso di mostrare i propri tesori disposti in un certo modo, nel caso della disposofobia (rifiuto a liberarsi delle cose che vengono accumulate in grande quantità) si manifesta un’evidente situazione di sofferenza. Spesso questa porta anche a un isolamento dalla famiglia, dagli amici o a volte anche dal lavoro.

Questo accade soprattutto nel caso degli animali poiché il cattivo odore e la precaria situazione sanitaria, in cui inevitabilmente finiscono per vivere queste persone sopraffatte dalla loro patologia, porta familiari e amici ad allontanarsi. È importante precisare, infatti, che il disturbo da accumulo colpisce le persone a prescindere dalla loro situazione economica. Chi possiede un appartamento, a prescindere dalla sua grandezza, tende a occuparlo con degli oggetti, esattamente come chi possiede una casa molto grande.

Come aiutare chi soffre di disposofobia?

La parola chiave per aiutare queste persone è “empatia”. Ci sono degli studi americani che parlano di linee guida per approcciare e aiutare correttamente le persone che soffrono del disturbo da accumulo, che sono spesso solitarie e non amano il dialogo. Per poter creare un rapporto di comunicazione e collaborazione con loro, bisogna essere empatici e comunicativi, prestando attenzione a cosa dire e cosa non dire.

Non bisogna usare un linguaggio giudicante, né parole che svalutino gli oggetti accumulati da questa persona. Anche il linguaggio non verbale è molto importante. Bisogna, infatti, controllare espressioni, gesti e comportamenti. Non bisogna discutere con queste persone, ma mettersi nei loro panni e parlargli nel modo in cui loro vorrebbero gli si parlasse, incoraggiandoli, aiutandoli, motivandoli e ascoltandoli, facendo loro capire le conseguenze di questo loro problema su se stessi e sugli altri.

Mondo Gatto, l’associazione per i gatti abbandonati

Mondo Gatto, l’associazione milanese che si occupa di gatti abbandonati, sta stilando un decalogo per aiutare i cittadini a seguire il giusto iter nel caso in cui si entri in contatto con una persona che si presume sia affetta da questo disturbo.

Nel caso di Milano, per esempio, l’ATS ha attivato un numero di telefono, 02 8578 7670, al quale è possibile chiedere informazioni o fare segnalazioni. Il servizio è gratuito ed è attivo dalle 14:30 alle 16:30. Per chi non ha la possibilità di telefonare, ma vorrebbe segnalare particolari situazioni di questo tipo, è stato creato un apposito indirizzo email: infoaccumulatori@ats-milano.it.

L’importante, per ridurre al minimo il maltrattamento di animali e i rischi igienico-sanitari, è intervenire subito. L’approccio deve essere multidisciplinare, con il coinvolgimento dell’Igiene Pubblica ATS, del Medico di base, degli Assistenti Sociali del Comune, del Dipartimento Veterinario ATS e della Polizia Locale.

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