Impariamo ad abituare il cane al guinzaglio
Articolo a cura di Alessandra Bellini
Nonostante sia del tutto normale, per noi, la vista di un cane al guinzaglio, le cose non sono poi così ovvie, se cambiamo punto di vista. Proviamo a metterci nei panni (o meglio, nel pelo) del cane la prima volta che deve indossare quella bardatura. Se è un cucciolo, sperimenterà con sconcerto il fatto che, pur muovendo le zampe, la direzione da prendere potrebbe non corrispondere alle sue intenzioni. Inoltre, all’inizio, la presenza fisica di qualcosa intorno al collo, appesantita da qualcos’altro a essa collegato, il guinzaglio, sarà tutt’altro che naturale. Se, invece, il soggetto è già grandicello o addirittura adulto da un pezzo e non ha mai indossato collare e guinzaglio, il problema di solito è più complesso. Esaminiamo quindi i due casi.
Impariamo ad abituare il cane al guinzaglio: da piccoli è più facile
Ma… mai utilizzare la forza! Il bello dei cuccioli, come dei bambini, è l’apertura mentale che li contraddistingue. Almeno fino a una certa età, infatti, i giovani cani sono disponibili ad affrontare nuove esperienze con una certa spensieratezza. Ecco quindi che anche l’abitudine al guinzaglio può essere favorita semplicemente facendolo diventare normale elemento della vita quotidiana. Per abituare il cucciolo appena arrivato, è consigliabile acquistare un collarino fisso della giusta misura (non deve stringere troppo, tra collare e collo dovrebbe sempre essere possibile infilare un dito), leggero e morbido, cui fissare una cordicella qualsiasi in fibra naturale, lasciando che zampetti tranquillamente per casa trascinandosela appresso. Probabilmente all’inizio quelle strane cose appese al collo lo infastidiranno ma poi, impegnato a curiosare per casa e a scoprire i suoi nuovi compagni di vita, se ne scorderà presto. E se anche ogni tanto rivolgesse la sua attenzione verso la cordicella, masticandola, niente di male: distrarlo con giochi più divertenti sarà sempre facilissimo. Per facilitargli l’accettazione del fatto che, fuori casa, la direzione di marcia la decidiamo noi, potremo sfruttare golosità e voglia di coccole per associare i primi passi al guinzaglio con succulenti bocconcini e gioiose carezze, fino a ottenere una partecipazione entusiasta alle passeggiate in coppia con noi. Strattonare il cucciolo o trascinarlo come un peso morto per imporgli la nostra guida, invece, non farà altro che creargli un’immagine mentale assai negativa di collare e guinzaglio, che invece di preannunciare una gradevole uscita con il proprietario diverranno facilmente simboli di momenti di tensione e, per i soggetti più sensibili, veri e propri strumenti di terrore.