Il nostro cane ha trovato un’apertura nella siepe, è scappato da casa e dopo un giro del quartiere è tornato indietro? Il nostro gatto è abituato a stare fuori tutto il giorno e a tornare la sera? Come fanno a ritrovare la strada di casa? Questa domanda sembra banale, ma alcune storie incredibili, come quella del cane che ha percorso 17 chilometri per tornare dal suo vecchio proprietario o quella del gatto che dopo due mesi ha trovato la strada per tornare a casa, ci spingono a interrogarci sulla questione.
La modalità con cui gli animali si orientano varia moltissimo da specie a specie. Come riporta il Time, sono stati documentati casi molto diversi tra loro. Gli uccelli marini, per esempio, si orientano servendosi del sole e delle stelle, infatti tendono a perdersi quando il cielo è coperto. Le tartarughe marine neonate, invece, si orientano grazie alle linee nord-sud dei campi magnetici terrestri. Un esperimento ha dimostrato che allo schiudersi delle uova si dirigono tutte verso est, ma quando cambia l’orientamento dei generatori del campi magnetici, cambia anche la direzione in cui nuotano.
E i nostri amici di casa? Nel caso dei gatti, è assai probabile che il loro desiderio di tornare a casa sia motivato dalla volontà di rientrare nel proprio territorio. Si ipotizza che si orientino attraverso i campi magnetici, come fanno molti altri mammiferi (per esempio, i cervi).
Molto diversa la questione per i cani. In questo caso, è assai probabile che si servano del senso dell’olfatto, il più sviluppato che possiedono (qui per sapere tutto sull’olfatto dei nostri amici a quattro zampe). Non si limitano però a seguire una traccia: si spostano all’interno di zone in cui gli odori familiari sono sovrapposti. Così, riescono a percorrere anche lunghe distanze e ritrovare comunque la strada di casa. Prima di tornare alla nostra porta, per esempio, potrebbero aver seguito l’odore di un cane che vive vicino a noi, o di una persona familiare e così via.
Nonostante tutto, può capitare che i nostri animali smarriscano la via del ritorno. Per questo è essenziale evitare che si perdano e dotarli di una targhetta identificativa in aggiunta al microchip (che in Italia è obbligatorio per legge!).