Cani da guardia? I tempi sono cambiati!
Non più tardi di qualche decennio fa, il possesso dei cani era legato alla loro utilità: per la caccia, per la conduzione delle greggi, per la guardia. Il cane come “semplice” animale da compagnia era raro. Oggi i cani sono soprattutto amici e compagni di vita e la funzione di selezione delle varie razze raramente viene presa in considerazione al momento della scelta.
Viceversa, ci sono casi in cui il cane viene scelto proprio in base alla funzione di “guardia”. Spesso dimenticando altri fattori: tra questi, che il cane non è un sistema di allarme disattivabile a piacere e che le nostre case sono visitate da amici, parenti ed estranei “utili”, come idraulici, elettricisti e simili.
Consigli utili: qualche errore da evitare
Chi piazza un cane da guardia in giardino, oltre a costringerlo in una condizione di stress, spesso non immagina che segnalerà anche la presenza dei semplici passanti o dei bambini che giocano davanti a casa. Nell’affrontare i problemi legati alla difesa territoriale, è bene evitare di commettere alcuni errori che potrebbero anche peggiorare le cose:
• Rinchiudere il cane in un recinto all’interno del giardino, così da permettere l’ingresso agli estranei quando serve, è una soluzione efficace in termini pratici ma, purtroppo, peggiorerà il desiderio del cane di difendere il territorio alla prossima “invasione” e ogni volta sarà più difficile convincerlo a entrare nel recinto…
• I nostri sensi sono poco sviluppati, rispetto a quelli del cane; dunque sarà sempre lui a cogliere per primo l’avvicinarsi di un estraneo e se vive fuori casa non avremo mai il tempo per provare a gestire la situazione.
• Punire un cane per aver difeso il territorio ha senso quanto rimproverare un bambino per aver giocato: è un comportamento innato e istintivo!