Diabete nel cane cause, sintomi e cure

6 Febbraio 2024 di Redazione

Scopriamo insieme cause, sintomi di questa malattia che è strettamente legata anche all’alimentazione dei nostri cani. Il diabete nei cani e nei gatti italiani, infatti, è in aumento. Si stima che dall’1% al 2% degli oltre 14 milioni di soggetti domestici sia colpito dalla patologia, per un totale di circa 280.000 cani e gatti (dati diffusi dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). Il dato è inferiore a quello relativo alle persone diabetiche in Italia (circa 6% per oltre 3,5 milioni di individui, dati ISTAT) ma è significativo… soprattutto in relazione all’impatto sul benessere e sulla qualità della vita di cani e gatti. 

Cause del diabete mellito nel cane

Quando si parla di diabete – patologia contraddistinta da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue causato da un’insufficienza di insulina prodotta dal pancreas – si fa riferimento a quello definito “mellito” causato da un malfunzionamento del sistema endocrino

L’insulina è un ormone che regola il metabolismo dei carboidrati e, di conseguenza, la quantità di zucchero circolante nel sangue. In un organismo sano l’assunzione di carboidrati, fonte di zucchero, aziona nel pancreas la produzione di insulina, che permette agli zuccheri di essere immagazzinati fino a quando il corpo ne ha bisogno. Se, a causa del diabete o per altre disfunzioni, l’insulina non viene prodotta in quantità sufficiente (oppure non viene prodotta del tutto), la concentrazione di zuccheri nel sangue diventa eccessiva, provocando una condizione chiamata iperglicemia. 

I sintomi del dabete

Linsorgenza del diabete mellito si accompagna ad una sintomatologia tipica e piuttosto frequente: l’animale avverte una continua necessità di bere e di urinare (tentativo di idratazione) e tende ad una perdita di peso che, in alcuni casi, si associa ad un aumento di appetito (il glucosio che non viene utilizzato dalle cellule, perché manca l’insulina, può innescare una sensazione di fame).

Come si cura

La patologia si affronta principalmente attraverso una terapia insulinica che, di fatto, mira a somministrare l’ormone che il pancreas non produce (esistono sia farmaci a lenta azione da iniettare con siringhe specifiche sia “penne” VetPet simili a quelle che usano le persone) e attraverso una precisa gestione dietetica. 

Le razze di cane più predisposte e i profili più soggetti

Si ammalano più frequentemente cani di età media e avanzata (da 5 a 14 anni), alcune razze evidentemente più predisposte geneticamente di altre (Setter Inglese, Terrier, Samoiedo, Schnauzer Nano, Beagle, Barbone, Dobermann Pinscher, Golden Retriever e Labrador), animali che conducono stili di vita particolarmente sedentari e con cattive abitudini alimentari. 

Sulla predisposizione delle razze il discorso va integrato perché alcune sono predisposte solo a livello locale: il Setter Inglese, per esempio, non sembra particolarmente predisposto nel mondo, mentre in Italia è una razza a rischio. Dato che la linea di sangue conta molto, è probabile che, nella selezione locale, ci siano stati lontani progenitori del Setter Inglese che hanno trasmesso una sorta di predisposizione “familiare”. 

Tornando ai profili più a rischio, nei cani sono maggiormente esposti i soggetti femminili. Analizzando più in generale la casistica emerge proprio un forte legame tra cattiva alimentazione – obesità – diabete.

L’importanza di una corretta alimentazione

L’alimentazione, infatti, gioca un ruolo essenziale nella cura del diabete nei cani, e gli alimenti formulati in maniera specifica garantiscono un supporto nutrizionale ottimizzato e sicuro. 

Per esempio, Monge VetSolution Diabetic Canine è un alimento dietetico completo per cani formulato per il controllo dell’apporto di glucosio. Contiene concentrato di succo di melone per neutralizzare i radicali liberi, fieno greco per ridurre i picchi glicemici e Xilo-oligosaccaridi (XOS) per preservare il microbiota intestinale. La formulazione è caratterizzata da basso livello di monosaccaridi e disaccaridi. 

La dieta del cane affetto da diabete deve, infatti, soddisfare specifici fattori nutrizionali chiave per il controllo dell’apporto di glucosio: Estrattivi inazotati (limitando la somministrazione di carboidrati, la glicemia viene mantenuta attraverso la gluconeogenesiepatica); grassi (ridotto quantitativo ma elevato contenuto di acidi grassi essenziali che minimizzano il rischio di pancreatite, controllano l’iperlipidemia e riducono l’apporto calorico); proteine (elevata concentrazione per contrastare la perdita di massa muscolare); fibre (favoriscono il controllo glicemico); antiossidanti e omega-3 (il diabete aumenta lo stress ossidativo e i conseguenti danni alle strutture cellulari).

Lascia un commento