La Procura della Repubblica di Imperia pone fine a un traffico illegale di combattimenti di cani
Adescati sui social per poi essere addestrati per i combattimenti clandestini. Le indagini, aperte nel 2016, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Imperia ed effettuate dalla squadra Mobile di Imperia permettendo di porre fine a una rete internazionale di combattimenti di cani.
Le persone indagate nell’operazione, chiamata “Black kennel”, sono 18 e per lo più provenienti dalla Serbia. I colpevoli trovavano le loro “vittime” attraverso i social, prendevano i cani prescelti e iniziavano un crudelissimo processo di addestramento: li incatenavano per ore, li fustigavano per renderli rabbiosi e successivamente li costringevano a correre assiduamente sul tapis-roulant. Sul luogo del misfatto le autorità hanno rinvenuto anche numerose sostanze dopanti che venivano somministrate agli animali per renderli più forti e resistenti.
Il Procuratore Capo Alberto Lari, che ha guidato le operazioni fino al sequestro degli animali e all’arresto dei colpevoli, ha affermato: “Sono persone che vedono l’animale come una macchina da soldi. Si passa quindi dalla tortura iniziale all’anabolizzante, alle cure, al fatto di farlo diventare più cattivo possibile. Se l’animale perde, l’unico rammarico è quello di aver perso una macchina da soldi non una vita. Non esiste nessuna pietà verso gli animali”.
Assurdo che ancora oggi esistano queste malvagità. Ancora più straziante è prendere atto che, per alcune persone, i nostri animali non sono esseri innocenti degni di una vita piena di amore, ma “macchine da soldi”. Animali usati e addestrati come bestie con l’unico scopo di racimolare qualche guadagno in più a costo della loro vita.
Fonte via Mediaset Play