Quando cerchiamo una nuova pianta dobbiamo tenere conto della salute del nostro cane. Ci sono diverse piante pericolose per i cani.

16 Gennaio 2019 di Redazione

Piante pericolose per i cani: attenzione ai fiori d’arredamento

Quando cerchiamo una nuova pianta dobbiamo prendere in considerazione diversi fattori che tengano conto della salute del nostro cane. Ci sono diverse piante pericolose per i cani. Spesso capita che i cani “assaggino” novità che li circondano, che entrano a far parte del loro mondo, del loro territorio.

Può quindi accadere che il nostro amico ingerisca una foglia o alcune parti della nuova pianta. Se avremo scelto senza troppa attenzione potremmo andare incontro a un bel rischio: alcune piante e alcuni fiori sono tossici per i cani, con effetti talvolta molto gravi. Piante rare? Non sempre: nella lista nera compaiono anche azalee, ortensie, edere, ciclamini…

Al parco e all’aperto…

Fuori dalle mura domestiche, la lista nera si allunga. Giardini e parchi ospitano una varietà sterminata di vegetali pericolosi per i cani. Da un fiore bellissimo come il ciclamino i nostri amici devono decisamente stare alla larga. I principi attivi che lo rendono tanto tossico si concentrano principalmente nel bulbo: attaccano l’intero sistema gastro-intestinale fino ad una possibile morte. Non si scherza nemmeno con azalee e rododendri: contengono sostanze tossiche che deprimono il sistema nervoso centrale. Un’intossicazione grave può portare al collasso.

Il tasso, utilizzato spesso come siepe da giardino, mostra la sua pericolosità già a partire dal triste appellativo che si è conquistato nel tempo: pianta della morte. La sua tossicità, concentrata nelle foglie, nei rami e nelle cortecce, è data dalla tassina, un principio attivo dall’effetto narcotico e paralizzante.

L’ingestione può generare ipotermia, crisi respiratorie e riduzione del battito cardiaco fino a uno stato di coma. Oleandro e mughetto hanno tossine simili alla diossina e generano effetti cardioattivi a cui i cani sono particolarmente sensibili: dolori addominali, vomito, diarrea con sangue, ipotensione, coma. L’edera, infine, è tanto diffusa quanto irritante: contiene saponina, sostanza che irrita le pareti gastriche.

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