Il diabete mellito è una malattia non rara nella specie canina: la sua corretta gestione terapeutica deve necessariamente tenere conto anche di alcuni aspetti di tipo nutrizionale
Per cominciare chiamiamolo con il suo vero nome, diabete mellito, per distinguerlo dal diabete insipido che è una patologia di tutt’altra natura. Si tratta di un’affezione su base endocrina che, ricerche alla mano, negli ultimi decenni si è decuplicata nella popolazione canina mondiale, probabilmente anche a causa dei mutamenti nello stile di vita e nelle abitudini alimentari.
La malattia si manifesta a seguito di una carenza diretta o indiretta di insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che regola il metabolismo degli zuccheri. Nella pratica, si verifica un’alterazione metabolica più generalizzata che, oltre ai carboidrati, riguarda i grassi e le proteine, determinando spesso problemi non trascurabili. Ne sono principalmente colpite le femmine di mezza età, in particolar modo quelle non sterilizzate o in sovrappeso.
I sintomi iniziali del diabete mellito
I sintomi, almeno in un primo momento, sono l’aumento della sete e l’abbondante eliminazione di urina, spesso con incremento dell’appetito e progressivo dimagrimento. In caso di dubbio, meglio correre dal veterinario: la diagnosi potrà essere confermata dalla persistente iperglicemia a digiuno accompagnata a valori elevati della fruttosaminemia, una proteina che si forma dal glucosio. Se trascurato, il diabete mellito può condurre in breve tempo a problemi cardio-circolatori, anomalie oculari, alterazioni epatiche e renali, fino a un progressivo decadimento delle condizioni generali ed eventualmente alla morte.
Come curare il diabete mellito: fornire all’organismo l’insulina mancante
Chi convive con un cane diabetico dovrà mettersi nell’ottica di somministrargli quotidianamente l’insulina, della quale esiste in commercio solo la preparazione iniettabile, per tutta la vita. In farmacia è disponibile, dietro presentazione di ricetta del veterinario, anche un tipo di insulina a lento rilascio, specificamente formulata per i nostri amici. Le iniezioni devono essere praticate con apposite siringhe per animali oppure mediante una pratica penna (VetPen), analoga a quella tilizzata nella specie umana, che funziona con aghi monouso e assicura la massima precisione nell’erogazione delle dosi.
I prodotti per cani diabetici: sono ottimi i preconfezionati
Le acquisizioni ottenute nell’ultimo quarto di secolo dalla ricerca scientifica nel settore della nutrizione canina e i progressi compiuti dalle aziende dei mangimi per animali hanno permesso la messa a punto e la commercializzazione di prodotti che contengono un aumentato tenore di fibre solubili e insolubili. Infatti, è stato provato che tali sostanze rallentano la digestione e l’assorbimento dei carboidrati. I lipidi, al contrario, devono essere ridotti, al fine di normalizzare i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi, i cui valori subiscono frequentemente alterazioni in corso di diabete mellito.
L’integrazione con L-carnitina regolarizza il metabolismo dei grassi e riduce lo sviluppo dei corpi chetonici responsabili della cosiddetta “chetoacidosi diabetica”, migliorando al tempo stesso la sensibilità all’insulina da parte dell’organismo. Quanto alle proteine, la loro percentuale sul totale della razione equivale a quella dei soggetti sani, salvo che non sussistano specifici e gravi problemi a carico della funzione renale. La malattia si manifesta a seguito di una carenza diretta o indiretta di insulina.